Nicola Gratteri
3 minuti per la letturaIl 13 settembre il plenum del Csm voterà il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri è in pole position per la procura ma due magistrati saranno determinanti nella votazioneIl prossimo 13 settembre sarà il giorno della verità per la nomina del nuovo procuratore di Napoli e per il futuro di Nicola Gratteri, attuale capo della Dda di Catanzaro. Il Plenum del Csm ha messo in calendario la votazione dopo le proposte della V commissione per gli incarichi direttivi. Il noto magistrato antimafia è fra i partecipanti al concorso per la guida della procura partenopea, il più grande ufficio inquirente italiano, per numero di pm in organico, oltre cento.
GRATTERI ALLA PROCURA DI NAPOLI, IL VOTO DELLA V COMMISSIONE
In un primo momento, la nomina di Gratteri alla procura di Napoli, veniva data per scontata, con tutto il rispetto degli altri quattro autorevoli e quotati magistrati concorrenti nel medesimo concorso (Rosa Volpe, Giuseppe Amato, Francesco Curcio e Aldo Policastro). Poi, il giorno delle proposte da sottoporre al vaglio del Plenum, dalla V commissione composta dai sei consiglieri del Csm, è arrivata una sorpresa, che ha messo in discussione le previsioni così favorevoli a Gratteri.
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All’attuale procuratore di Catanzaro sono andati 4 voti, ma dall’urna, con un voto a testa, sono usciti altri due nomi e cioè Rosa Volpe, fino a qualche settimana fa procuratore facente funzioni proprio a Napoli e Jimmy Amato, oggi capo della procura di Bologna. La doppia alternativa a Gratteri, proposto a maggioranza, ha innescato nuovi conti da fare, introducendo nel calcolo l’incognita delle “correnti”, inizialmente trascurabile. La doppia alternativa a Gratteri è stata considerata un segnale dato da Area ed Unicost, due correnti della magistratura ben rappresentate a Palazzo dei Marescialli, che unendo i loro voti potrebbero mettere in bilico la votazione per la nomina del procuratore di Napoli.
IL PROCURATORE CAPO DI CATANZARO RESTA IL FAVORITO
Ma, come anticipato dal Quotidiano già nel mese di luglio, la bilancia, pur considerando la summenzionata incognita, dovrebbe pendere lo stesso dalla parte di Gratteri. L’unica cosa è che, magari, non ci sarà quella larga maggioranza di voti pronosticata all’inizio. Perché questo? Al Quotidiano risulta che a Gratteri dovrebbero andare almeno due voti provenienti da quei settori che vorrebbero o avrebbero tentato di sovvertire la votazione in seno al Plenum.
Con questi due voti Gratteri raggiungerebbe il quorum senza problemi, arrivando a 17 o 18 preferenze. Una fonte qualificata, un paio di mesi fa, all’indomani dell’“ambigua” pronuncia della V commissione del Consiglio Superiore, senza mezzi termini ci aveva parlato di “trame” per mandare a Napoli un procuratore diverso da Gratteri. Contestualmente, però, altra fonte parimenti qualificata, ci diceva che alla fine due magistrati con il loro voto avrebbero fatto la differenza, neutralizzando di fatto le presunte trame.
Staremo a vedere cosa accadrà mercoledì 13 settembre. Gratteri, fra pochi mesi, maturerà gli 8 anni alla guida della Dda catanzarese ed è davvero difficile pensare che il magistrato pluripremiato, simbolo della lotta alla ndrangheta, possa finire la sua carriera come “semplice” sostituto.
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