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Soldi e personale subito affinchè la città «sia messa in condizioni di ripartire» perché altrimenti «non si potrebbe andare avanti». Non usa mezzi termini il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, che in vista della legge Finanziaria chiede al Governo e alle forze politiche che ne hanno spinto e sostenuto la candidatura a mantenere fede a quanto sottoscritto nel Patto per Napoli.

«La situazione di Napoli è la più critica del Mezzogiorno e in Italia – ha detto Manfredi – Un Paese unito guarda i diritti e i doveri di tutti i cittadini e quindi deve garantire i servizi per tutti e i napoletani si aspettano di poter essere cittadini di serie A, di avere i servizi che hanno i cittadini delle altre città d’Italia. Se non saremo messi in condizione di poter fare quello che i napoletani e il Paese si aspettano, poi faremo le valutazioni ». Dichiarazioni che hanno scosso la politica a cominciare dalle forze di centrosinistra e del M5s che hanno scritto e voluto il Patto per Napoli.

«Gaetano Manfredi ha assolutamente ragione: è stato fatto un patto prima della sua candidatura e adesso nella legge di bilancio lo dobbiamo far rispettare », ha subito affermato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. Parole a cui hanno fatto seguito quelle del vicesegretario del Pd, Giuseppe Provenzano, per cui «Ha ragione Gaetano Manfredi: se non mettiamo Napoli in condizioni di garantire i servizi e giocare la partita del PNRR, assicurando le risorse umane e finanziarie necessarie, a perdere la sfida sarà tutta l’Italia. Nella Legge di bilancio l’impegno sul Sud va ripreso e rilanciato con forza».

Ma se da Roma arrivano parole di sostegno e di condivisione, a Napoli le opposizioni sono scese in campo criticando e attaccando duramente il sindaco. Di «farsa» e di “inganno” parla il capo dell’opposizione in Consiglio comunale, Catello Maresca, secondo cui le paventate dimissioni di Manfredi mostrano «le solite promesse mancate della sinistra». Maresca, contendente di Manfredi nella corsa alle comunali, in vista del primo Consiglio, convocato per il 12 novembre, riferisce che “siamo pronti a dimetterci tutti insieme se questi aiuti non arriveranno perché i napoletani hanno bisogno di politici seri».

Dal coordinatore cittadino di Fi Fulvio Martusciello arriva una mano tesa: «Ci sarà tempo per dividersi, ora siamo pronti a mobilitare ogni parlamentare per introdurre il Patto per Napoli in Finanziaria». Ciò che chiede il neo sindaco al Governo e al presidente del Consiglio è un intervento «non oltre la Finanziaria» e ipotizza risorse tra «i 100 e i 200 milioni l’anno per la spesa corrente in 5 anni » cui si associa la necessità di «almeno mille unità tra personale tecnico per il Pnrr» perché la situazione trovata negli uffici di Palazzo San Giacomo è «inimmaginabile ». Un quadro della situazione che – ha sottolineato l’ex sindaco, Luigi de Magistris – «è noto a tutti. Io mai mi sarei sognato di mollare perché i soldi non arrivavano ».

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