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Sono dati certamente non incoraggianti quelli che arrivano dal Rapporto Invalsi presentato ieri. Cresce il dato relativo alla dispersione scolastica, al numero degli studenti che escono dalla scuola senza le competenze fondamentali.

Nel 2019 la dispersione scolastica implicita si attestava al 7%, quest’anno raggiunge nel Sud il 9,5% e in alcune ragioni del Mezzogiorno supera ampiamente valori a due cifre, in Campania siamo a quota 20,1% (Calabria 22,4%, Sicilia 16,5%, Puglia 16,2%, Sardegna 15,2%).

I dati peggiori riguardano medie e superiori. Alle medie il 39% degli studenti non ha raggiunto risultati adeguati in italiano, il dato sale al 45% in matematica. Alle superiori il dato sale rispettivamente al 44% e al 51% con un + 9%.

In molte regioni del Sud oltre la metà degli studenti non raggiunge la soglia minima di competenze in Italiano: Campania e Calabria 64%, Puglia 59%, Sicilia 57%, Sardegna 53%, Abruzzo 50%. In Campania il 73% degli studenti è sotto il livello minimo di competenza in matematica, in Sicilia 70%, 69% Puglia.

«La DaD ha supplito nell’emergenza ma vi sono state perdite di apprendimento e non solo. Dell’incremento della povertà educativa, non solo la scuola deve farsi carico, da sola, rischia di non farcela. Molti possono essere promossi ma poi non hanno acquisizioni salde »spiega la presidente di Invalsi, Annamaria Ajello.

Rispetto al 2019 l’Istituto riscontra un calo di circa 10 punti in Italiano a livello nazionale, ma con forti differenze tra le regioni; un calo di circa 10 punti in matematica a livello nazionale, ma con forti differenze tra le regioni con percentuali molto elevate di allievi al di sotto del livello minimo nelle regioni del Mezzogiorno, in particolare in Campania e Puglia, nessuna perdita di apprendimento per inglese- reading e inglese listening.

In tutte le materie le perdite maggiori di apprendimento si registrano soprattutto tra gli allievi che provengono da contesti socio-economico-culturali più sfavorevoli, con percentuali quasi doppie tra gli studenti provenienti da un contesto svantaggiato. I divari territoriali si ampliano maggiormente passando dalle regioni del Centro-nord a quelle del Mezzogiorno.

A parlare di un disastro annunciato è anche il Codacons Campania “Noi – spiega Matteo Marchetti – abbiamo sempre sostenuto che la dad fosse la cosa peggiore per gli studenti. Peccato che il nostro presidente della Regione non la pensasse così. Ora dopo questo disastro annunciato non potranno nulla contro le decisioni di Draghi”.

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