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NAPOLI – I binari della paura e della vergogna. Un treno della Circumvesuviana (Eav) che deraglia – a pochi giorni da un altro clamoroso incidente – e la metropolitana che si blocca di nuovo: un’altra giornata di ordinaria follia nei trasporti napoletani. L’incidente più grave, per fortuna privo di conseguenze per le persone, è avvenuto all’ingresso della stazione “Pompei – Santuario” poco prima delle 14. Non è ancora chiaro cosa sia accaduto, ma per fortuna è avvenuto proprio mentre il convoglio stava entrando in stazione e dunque procedeva a passo d’uomo, motivo per cui non si sono registrati feriti né tra i passeggeri, una trentina circa, né tra il personale di bordo. Secondo l’Eav, la holding regionale dei trasporti, l’incidente ha coinvolto “la parte finale di un treno sulla linea Torre Annunziata – Poggiomarino, proveniente da Poggiomarino”. Dopo i momenti paura sono venute le reazioni di indignazione. Quelle dei sindacati per prime: “Come accade ormai troppo spesso, anche oggi tanti pendolari, studenti, turisti e lavoratori hanno rischiato a bordo di un treno della ex-Circumvesuviana oggi Eav che è deragliato nella stazione di Pompei- Santuario. Il fato e la città mariana hanno voluto che non ci fossero feriti, ma la situazione è ormai intollerabile”, ha detto ieri il segretario generale della Fit Cisl Campania, Alfonso Langella. Che ha poi aggiunto: “Da mesi denunciamo le inefficienze sull’infrastruttura e sui treni, che espongono lavoratori e utenti a rischi assurdi e costringono questi ultimi a continui e insopportabili disagi”. Il deragliamento ha riportato alla mente un paio di precedenti, purtroppo tragici, che riguardarono la stessa linea, come quello del 6 agosto 2010, quando si registrarono due morti e 57 feriti a causa della condotta imprudente del macchinista, poi condannato a 3 anni per duplice omicidio colposo al termine di un giudizio durato quasi 6 anni. Ancora peggio andò ai passeggeri del treno diretto a Poggiomarino che il 10 luglio del 1979 si scontrò con un altro convoglio a un chilometro dalla stazione di Cercola: le vittime furono 14, oltre sessanta i feriti. E anche allora finì sotto accusa la condotta di uno dei due conducenti. Meno gravi sono stati gli eventi degli ultimi lustri, se si esclude qualche ferito provocato perlopiù da atti di teppismo (pietre contro i finestrini). Rimane però l’enorme problema dei disservizi, che nel caso della Circumvesuviana sono così frequenti da essere entrati nella letteratura, oltre a costituire una fonte inesauribile di ironia e sarcasmo su una apposita pagina web di grande successo curata da pendolari e arricchita dalle quotidiane testimonianze di migliaia di utenti. Dagli eterni guai dei fruitori della Circumvesuviana alle non poche disavventure che invece riguardano la metropolitana cittadina. Universalmente nota per la bellezza di alcune stazioni e per i biblici tempi di attesa tra un treno e l’altro, la linea 1 si è fermata anche ieri. Tre i treni guasti, tra quello inaugurato pochi giorni fa, e stop alla circolazione per la gioia di turisti e napoletani. Ma non è tutto: si è scoperto che i marmi della stazione “Municipio”, sono stati attaccati dalle infiltrazioni d’acqua.

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Rosa Curcio

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