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Il Tribunale del Riesame di Napoli ha revocato la misura dell’obbligo di dimora per i poliziotti penitenziari Gaetano Manganelli, Giacomo Golluccio e Angelo Iadicicco (difesi da Giuseppe Stellato), imputati nel processo a carico di agenti e funzionari del Dipartimento dell’Amministra – zione penitenziaria (Dap) per i pestaggi e le violenze a carico dei detenuti avvenuti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere il 6 aprile 2020. Nei giorni scorsi i giudici partenopei avevano revocato la stessa misura per il 49enne agente penitenziario Raffaele Piccolo (difeso da Mariano Omarto), mentre il Gup di Santa Maria Capua Vetere Pasquale D’Angelo, davanti al quale è in corso l’udienza preliminare che deciderà sul rinvio a giudizio di 105 imputati tra poliziotti e funzionari del Dap (altri tre imputati hanno scelto la strada dell’abbreviato), aveva disposto la revoca dell’obblighi per gli agenti Rosario Merola, Oreste Salerno e Raffaele Piccolo di 58 anni, assistiti da Angelo Raucci, e per gli agenti, difesi da Carlo De Stavola, Alessandro Biondi, Gabriele Pancaro, Gennaro Loffreda, Antonio Di Domenico, Pasquale De Filippo, Felice Savastano, Michele Vinciguerra. Quasi tutti gli imputati affronteranno dunque da liberi la fase finale dell’udienza preliminare e poi l’eventuale dibattimento. Unici imputati per ora ancora sottoposti a obbligo di dimora sono il Comandante della Polizia Penitenziaria Pasquale Colucci e il Sovrintendente della Polizia Penitenziaria Salvatore Mezzarano, ritenuti dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere tra gli organizzatori dei pestaggi (Colucci anche il «regista”). La decisione sul rinvio a giudizio è attesa per l’udienza in programma il 28 giugno (potrebbe saltare per l’astensione nazionale degli avvocati), quando sarà passato un anno esatto dal blitz che portò i carabinieri a notificare ad agenti e funzionari del Dap 52 misure cautelari.

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