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La prima volta di Mario Draghi a Napoli nelle vesti di presidente del Consiglio non è passata inosservata. Il premier è arrivato in città per sottoscrivere il “Patto per Napoli”, con il quale il Governo stanzia 1 miliardo 231 milioni di euro per risanare il bilancio deficitario del comune. La sottoscrizione del patto è avvenuta al Maschio Angioino di Napoli, dove Draghi è stato accolto dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, dal sindaco di Napoli Gaetano Manfredi e dalla presidente del Consiglio comunale Enza Amato. Il Patto rientra nel più ampio accordo con i capoluoghi di Città metropolitane con disavanzo pro capite superiore a 700 euro. Complessivamente per Napoli, Torino, Reggio Calabria e Palermo sono stanziati 2 miliardi 670 milioni di euro.
“Il Patto per Napoli – ha spiegato il primo ministro – coincide con il programma di investimenti più significativo nella storia recente del Mezzogiorno. Il Pnrr destina infatti circa il 40% delle sue risorse al Sud. L’obiettivo del piano è colmare i divari territoriali, ormai insopportabili. Il reddito pro capite del Mezzogiorno è infatti poco più della metà di quello del Centro-Nord e il tasso di disoccupazione è più del doppio – rimarca -. Per far ripartire il processo di convergenza, fermo da quasi 50 anni, dobbiamo superare quegli ostacoli, finanziari, istituzionali, culturali, che hanno frenato Napoli e il Sud in questi decenni”.
Poi il premier sottolinea: “I finanziamenti pubblici sono una condizione necessaria, non sufficiente, per il rilancio del Sud. Il Pnrr richiede a tutti noi un salto di qualità nella gestione della spesa. Il piano va completato entro il 2026. Non possiamo lasciare che questi soldi vadano perduti o sprecati, come purtroppo è accaduto in passato ad altri fondi europei”. E ancora sul Pnrr: “Riduciamo la distanza tra istituzioni e cittadini, e costruiamo insieme il futuro che vogliamo per la nostra collettività. Per farlo, serve entusiasmo, ingegno, immaginazione. La stessa materia di cui è fatta Napoli”.
Il presidente del Consiglio dopo la firma del ‘Patto’ si è recato in visita al Rione Sanità nella Basilica di Santa Maria alla Sanità dove ha incontrato alcuni profughi ucraini per poi visitare le catacombe di San Gaudioso. Ha assistito ad un breve concerto dell’orchestra giovanile ‘Sanitansamble’, che ha suonato gli inni italiano ed ucraino prima di regalare un proprio cd al premier, al sindaco di Napoli Gaetano Manfredi e al governatore campano Vincenzo De Luca. Due bimbi in rappresentanza della comunità ucraina hanno regalato a Draghi un piatto di ceramica. All’uscita della basilica una ventina di persone dei centri sociali hanno intonato cori contro il presidente del Consiglio, che prima di lasciare la città si è fermato in pizzeria alla Sanità per pranzare.
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