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Meno tamponi e in Campania il tasso di positività schizza in alto. A fronte di 29.677 test, infatti, i positivi sono 5.192 per un 17,4% rispetto al 10,5 di sabato. Tre i morti. Il tasso di occupazione delle terapie intensive resta stabile con 55 posti mentre aumentano i ricoverati nei reparti ordinari: si passa dai 686 di sabato ai 718 di ieri.

A Caserta e provincia il 2022 è iniziato esattamente sulla stessa linea della fine del 2021: farmacie in tilt per i tamponi, numeri dei positivi che preoccupano e hub vaccinali presi d’assalto. L’ultimo bollettino dell’Asl parla di 907 contagiati su 2.826 tamponi processati, con una percentuale di positività del 34,11%, fra le più alte da inizio pandemia.

Hub vaccinali, come quello di Aversa ad esempio hanno registrato code lunghissime, visti i tanti che, spaventanti dalla curva dei contagi Covid sempre in crescita, hanno deciso di sottoporsi alla prima somministrazione o, nella maggior parte dei casi, al booster. Ma le code più lunghe si registrano nelle farmacie di tutta la provincia, dove in migliaia ogni giorno si recano per il tampone, creando attese anche di ore. Intanto il 5 gennaio partirà la stagione dei saldi invernali in Campania, sfidando la variante Omicron.

Il giro d’affari per le imprese, specialmente quelle del settore abbigliamento, del territorio oscillerà tra i 240 e i 300 milioni di euro, stando ai dati emersi da uno studio condotto da Confesercenti Campania. Sulla previsione però “pesa l’ombra del Covid”, spiega Vincenzo Schiavo, presidente di Confesercenti Campania e Vice- Presidente nazionale con delega al Mezzogiorno. Confesercenti spiega che la spesa pro capite in Campania è di “circa 160/170 euro”, segnando un “lieve aumento rispetto al 2020 (158 euro pro capite ma a fronte di 380 milioni di incassi previsti, perché ci fu una maggiore adesione da parte dei consumatori), ovvero rispetto ad un anno pre-Covid”.

Ma – specifica – “bisogna considerare l’inflazione degli ultimi due anni”. La media di 170 euro quindi “nasconde una spesa media fortemente polarizzata: il 47% acquisterà per meno di 100 euro, mentre il 43% spenderà tra il 100 ed i 300. Solo il 6% ha previsto una spesa tra i 300 ed i 500 euro, mentre il 4% più di 500 euro”. Un altro dato che emerge dallo studio riguarda il rapporto tra negozio fisico e web: nonostante la crescente concorrenza del secondo, i saldi rimangono un evento legato soprattutto ai negozi fisici: “il 31% degli acquisti dei saldi avverrà infatti in una grande catena o presso negozi brandizzati, seguiti da vicino dai negozi indipendenti, cui si rivolgeranno il 26% dei clienti. Il 22% sceglierà infine un outlet, mentre il 23%, invece, cercherà l’affare scontato sul web, oltre il 5% in più dello scorso anno e l’8% rispetto al periodo prepandemico”.

Confesercenti ha prodotto anche una classifica dei prodotti che gli italiani acquisteranno maggiormente durante ai saldi. In cima ci sono le scarpe: è la spesa prevista dal 47% di chi ha già deciso di comprare. Seguono prodotti di maglieria (45%), capispalla (27%), capi di camiceria (26%), magliette e intimo (entrambi al 22%). Ma c’è anche un 15% in cerca di borse ed un 12% di altri accessori, dalle sciarpe alle cinture. “Circa quattro campani su dieci (il 39%) hanno già programmato di approfittare dei saldi per acquistare uno o più prodotti, per un budget medio previsto di 160/170 euro a persona”, spiega infatti Schiavo, citando i dati che emergono dall’indagine previsionale svolta su un campione di consumatori. Sui risultati – spiega Confesercenti – incide anche la concorrenza all’evento saldi da parte delle continue promozioni prenatalizie cui sono stati sottoposti i consumatori, a partire proprio da un Black Friday particolarmente ‘ravvicina – to’, a meno di un mese dal Natale. Si rafforza invece la tendenza all’acquisto di impulso: cresce rispetto al 2020 dal 41 al 46% la quota di consumatori che deciderà se acquistare prodotti in saldo sul momento, in base alle offerte.

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