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Due giovani vittime in agguati in pochi giorni a Napoli. La scorsa notte a finire sotto i colpi dei sicari è stato il 19enne, Luigi Giuseppe Fiorillo, trovato cadavere in via dell’Arco, nel quartiere di Secondigliano. Nella notte tra mercoledì e giovedì era stato ucciso un 23enne anche se in circostanze ancora oscure e diverse da quelle di Fiorillo. Il corpo del 19enne è stato trovato, all’esterno di un circolo ricreativo a Secondigliano.
La Polizia, cui è giunta una segnalazione verso mezzanotte, ha avviato le indagini per fare chiarezza sulla dinamica di quanto accaduto. Almeno una decina i colpi di pistola calibro 7,65 esplosi nei suoi confronti, sei quelli che lo avrebbero raggiunto ferendolo a morte.
La salma è stata portata all’istituto di Medicina legale del Secondo Policlinico di Napoli dove qualche elemento ulteriore potrà arrivare dall’autopsia. Secondo quanto riferito dalla Polizia, Fiorillo aveva qualche precedente per droga. Non risulta affiliato ad alcun clan. La zona dove è avvenuto l’agguato è controllata comunque dalla cosca dei Di Lauro.
Nessuna pista è esclusa, nemmeno quella di una guerra per il controllo della droga sul territorio. Gli investigatori dovranno ricostruire gli ultimi momenti della vita di Fiorillo: forse era in compagnia di altre due persone che sarebbero riuscite ad allontanarsi in tempo.
Due forse i sicari arrivati sul posto a bordo di uno scooter ed entrati in azione per un agguato che non ha lasciato scampo al 19enne. Il numero dei colpi esplosi fa pensare che la missione era una sola, quella di uccidere. Una telefonata anonima alla centrale operativa della Polizia ha segnalato quanto accaduto.
Sul posto sono arrivate le volanti dell’ufficio Prevenzione generale e gli uomini della Squadra Mobile che hanno avviato le indagini oltre ai soccorsi che nulla hanno potuto fare. Giovane come Fiorillo era Carmine D’Onofrio. Aveva 23 anni e nella notte tra mercoledì e giovedì scorso è stato ammazzato nel quartiere di Ponticelli.
Lui era incensurato e si guadagnava da vivere con lavoretti puliti anche se precari: tra le ipotesi alla base del suo omicidio quella di una vendetta trasversale visto che era il figlio illegittimo di Giuseppe De Luca Bossa, fratello del boss Antonio, ed in guerra con la contrapposta cosca dei De Micco.
Proprio contro uno degli esponenti dei De Micco era probabilmente indirizzato l’ordigno fatto esplodere la notte tra il 28 e 29 settembre scorso e le cui schegge hanno ferito due persone ignare di quanto avveniva, una mamma e suo figlio.
Secondigliano, dove è avvenuto l’omicidio di stanotte, quartiere in fermento per i sommovimenti nel mondo criminale come Ponticelli dove per il prossimo 11 novembre è stata organizzata una manifestazione anti camorra.
Senza dimenticare la preoccupante situazione di altri quartieri della periferia est di Napoli, da Barra San Giovanni a Teduccio dove i clan si contendono il controllo delle piazze di spaccio e delle estorsioni.
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