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Un applauso liberatorio ha accolto nel Duomo l’annuncio dell’avvenuto prodigio ‘del miracolò della liquefazione del sangue di San Gennaro. Un annuncio dato dall’arcivescovo, monsignor Domenico Battaglia, alle ore 10 in punto.
Ma ancor prima dell’annuncio ufficiale, tra i fedeli sistemati lungo il passaggio dell’ampolla, che dalla Cappella di San Gennaro, dove è custodita, porta fino all’altare, già serpeggiava l’entusiasmo per l’avvenuto miracolo.
«E’ sciolto!», ha detto una donna alla vista dell’ampolla stretta tra le mani dell’arcivescovo. Il ripetersi del miracolo è infatti letto come buon auspicio per la città e per la Campania. Un miracolo che è «dono, segno importante per la città», ma che don Battaglia ha invitato i fedeli «a non scambiare per un oracolo da consultare».
Celebrazioni che si sono svolte nel rispetto delle norme anti covid: solo 450 i fedeli ammessi all’interno e 200 sul sagrato. Un San Gennaro che cade in prossimità delle elezioni amministrative ma l’arcivescovo non aveva previsto inviti per i candidati. Solo l’ex sindaco ed ex presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino, era in Duomo come da tanti anni è solito fare.
Dall’arcivescovo è stato rivolto un pensiero ai genitori del piccolo Samuele, il bimbo, di quasi 4 anni, precipitato dal balcone di casa in via Foria (in relazione a questa vicenda è stato fermato un 38enne indiziato di omicidio), da cui ieri si è recato in visita a casa. Per loro, Battaglia ha chiesto ai fedeli di raccogliersi in preghiera «perché hanno bisogno della vostra vicinanza».
Nelle parole di don Mimmo attenzione anche al tema del lavoro e in particolare per gli operai della Whirlpool che in questi mesi ha più volte incontrato. Alla celebrazione hanno assistito l’ex arcivescovo metropolita, cardinale Crescenzio Sepe, e il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca.
Assente il sindaco, Luigi de Magistris, che riveste anche il ruolo di presidente della Deputazione di San Gennaro, rappresentato dal suo vice, Carmine Piscopo. Al termine della celebrazione, l’ampolla con le reliquie del Santo Patrono di Napoli e della Campania è stata riposta nella teca nella Cappella a lui dedicata.
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