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– Sono ancora in tanti in via Foria, a Napoli, nel punto in cui venerdì scorso è precipitato da un balcone al terzo piano, a rendere omaggio al piccolo Samuele, 4 anni non ancora compiuti. A terra, davanti ad una sua fotografia, fasci di fiori con dediche struggenti, lumini, e tanti oggetti di peluche. Arriva una donna vestita di nero, a lutto, con la figlia. La ragazza ha un piccolo pupazzo di peluche e chiede di scambiarlo con uno di quelli portati per Samuele. «Ha perso il fratello 11 mesi fa – dice la donna, vuole metterlo davanti alla sua tomba». Uno zio di Samuele, Luigi, 22 anni, fa cenno di sì con la testa. Ha collocato il ciclomotore davanti all’altarino come per proteggerlo da “curiosi e giornalisti». Come è scritto in un cartello, che li invita a «non fare pellegrinaggi e sciacallaggio ».

Le foto non sono gradite, e un passante, fermo ad un semaforo su uno scooter, che scatta con il cellulare, viene circondato ed energicamente invitato a cancellare l’immagine. Nel mirino, ci sono anche i social media, dopo che è stato diffuso un breve video nel quale Samuele parlava con un interlocutore, forse il 38enne Mariano Cannio, domestico, gravemente indiziato di omicidio, e gli diceva ‘ti butto giù», accompagnando la frase con un insulto dialettale. Una frase che il bambino aveva probabilmente sentito e ripeteva.

La madre di Samuele ha lanciato un appello, chiede ‘pietà’: “Per piacere non pubblicate più fotografie di mio figlio, né video». Invece a dolore si aggiunge dolore. Su alcune chat infatti, in giornata, ha cominciato a girare un filmato nel quale si vede proprio la mamma del piccolo Samuele abbracciare il figlio morente sul marciapiedi. Nel video si registrano i primi istanti della tragedia dopo la caduta venerdì scorso dal terzo piano del bambino, mentre si prestano i primi soccorsi. “Per ora non mi risulta che stia sui social e a chi me lo ha mandato ho rivolto un appello a fermarsi, a non contribuire ad aumentare il dolore» dice il consigliere regionale di Europa Verde, Francesco Emilio Borrelli.

L’udienza di convalida del fermo del sospettato, che è accusato di omicidio volontario, si terrà domani alle 9.30. L’ uomo, conosciuto nel quartiere perchè sbrigava faccende domestiche presso diverse famiglie, sarebbe psichicamente instabile ed è assistito da un avvocato di ufficio, Carmen Moscarella. «Non ho ancora potuto parlare con lui – dice all’ AN – SA il legale – c’ è il divieto fino all’udienza di convalida».

Ma il video circolato sui social ? «Non è oggetto di contestazione, almeno al momento. Se dovesse esserlo, lo valuteremo». E’ un soggetto con problemi psichici? «Queste sono dichiarazioni sue nel corso dell’interrogatorio». L’inchiesta sulla morte del bambino, che ha provocato forte commozione nel quartiere di San Carlo Arena, è affidata al pm della Procura di Napoli Barbara Aprea. Cannio viene descritto come di carattere chiuso e con una personalità problematica. Ha ammesso con gli investigatori di aver preso in braccio il bambino sul balcone, ma ha negato di averlo buttato giù.

E poi ha fatto riferimento ai suoi problemi psichiatrici. L’uomo si trova in isolamento nel carcere di Poggioreale. Al momento della tragedia la madre, Carmen, 38 anni, incinta all’ottavo mese, era in casa, ma si era allontanata dalla stanza dove si trovava Samuele. A casa dei genitori del piccolo si è recato ieri l’arcivescovo di Napoli, mons. Domenico Battaglia, che ha ricordato il dolore della famiglia nell’omelia in Cattedrale per la Messa di San Gennaro. La famiglia di Samuele è conosciuta. Il padre, Giuseppe, lavora in un garage vicino casa, il nonno gestisce un negozio di articoli militari

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