X
<
>

Share
3 minuti per la lettura

Mentre in Campania resta particolarmente alta la tensione per la protesta dei ristoratori che non accettano la decisione del governatore De Luca di portare la regione in zona arancione, sul fronte dei contagi si registra una situazione di sostanziale stabilità della curva. L’ultimo bollettino dell’unità di crisi della Regione evidenzia che i positivi sono 891 di cui 109 sintomatici e 782 asintomatici. I tamponi del giorno sono 14.109.

Il rapporto tra positivi e tamponi è del 6,3% contro il precedente 6 per cento. Il totale dei positivi è di180.568, quello dei tamponi effettuati di 1.908.017. Sono 11 i morti, 4 nelle ultime ore, 7 in precedenza, per un totale di 2.571 deceduti. I guariti sono 1.104 per un totale di 94.031. Per quanto riguarda il report dei posti letto su base regionale, a fronte di 656 posti di terapia intensiva disponibile ne risultano occupati 119. Su 3.160 posti letto di degenza disponibili, tra posti letto Covid ed offerta privata, quelli occupati sono 1.554.

Tanta gente in strada a Napoli nell’ultima domenica prima delle feste natalizie e soprattutto prima che si torni in zona rossa dal 24 dicembre, come prevedono le misure varate dal Governo, con la chiusura dei negozi. Dal quartiere Vomero, passando per via Toledo e via Chiaia, con il passare delle ore è cresciuto il numero dei napoletani, quasi tutti con mascherina, che si sono riversati in strada per gli ultimi acquisti o anche solo per godere della bella giornata di sole. File fuori a molti negozi, nelle quali è più difficile mantenere il distanziamento, ma anche all’esterno di diversi bar.

Le storie che arrivano del territorio fanno riflettere, se ce ne fosse stato ancora bisogno, sulla gravità della situazione. Tre fratelli uccisi dal Covid nel giro di pochi giorni: è il triste primato registrato a Pietrelcina (Benevento), paese natale di San Pio. La comunità piange la morte dei fratelli Pilla, strappati all’affetto dei loro cari in breve tempo. Prima il decesso di Francesco, 77 anni, commerciante; poi il 90/enne Nazzareno e, in ultimo, Pellegrino, 85 anni, che dopo una vita da emigrante in Svizzera aveva deciso di godersi la pensione nel suo paese d’origine.

I tre fratelli Pilla morti a causa del Coronavirus e vittime di un cluster familiare, avevano altri tre fratelli, già deceduti nel passato, ed altre tre sorelle che sono tuttora viventi. Preoccupa quanto visto in un’altra provincia: folla di ragazzi nelle strade del centro a Caserta, ma anche, seppur in misura minore, ad Aversa e Santa Maria Capua Vetere, nonostante le ordinanze dei sindaci dei tre Comuni che vietavano assembramenti e stazionamenti, limitandoli al massimo ai familiari conviventi, con coprifuoco a partire dalle 22 e divieto assoluto (in vigore dalle 11 di mattina) di vendere e consumare bevande alcoliche e analcoliche, esclusa l’acqua, nei luoghi pubblici o aperti al pubblico.

I tre sindaci Carlo Marino (Caserta), Alfonso Golia (Aversa) e Antonio Mirra (Santa Maria Capua Vetere) avevano concordato il contenuto delle ordinanze con prefetto e forze dell’ordine nel corso del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, ma i dispositivi hanno retto solo parzialmente visto l’altissimo numero di persone, perlopiù adolescenti e ventenni, che hanno invaso le strade centrali delle tre città, assembrandosi, come è avvenuto a Caserta, per comprare alcol e altre cose da bere o mangiare.

Oggi intanto, alle 18 Torre del Greco (Napoli) si ferma per pregare e rendere omaggio alle vittime del Covid. Spente le luminarie in tutte le strade della città, saranno le campane – che suoneranno all’unisono – a ricordare donne e uomini torresi che hanno perso la vita tra marzo e dicembre a causa del Coronavirus: 58 le vittime fino ad oggi.

A unire le famiglie colpite dal lutto, sarà la preghiera: due messe solenni saranno celebrate in contemporanea nella parrocchia di Santa Maria La Bruna e in quella di Santa Maria del Popolo, dove sarà accolto un numero limitato di parenti delle persone defunte a causa della pandemia. Infatti saranno mogli, mariti, figli, genitori o fratelli delle 58 vittime torresi gli unici a poter presenziare alle funzioni, nel rispetto del distanziamento e delle limitazioni anti contagio.

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE