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NAPOLI – “Il nostro fratello Lino era un grande uomo, un grande figlio, un grande fratello e un grande padre, ma era anche un grande poliziotto che aveva scritto sulla sua pelle le parole di Giovanni Falcone”. Lo ha detto don Ciro Russo, parroco della chiesa di San Ludovico d’Angiò di Marano (Napoli), nell’omelia pronunciata durante la messa in suffragio di Pasquale Apicella, l’agente della Polizia di Stato morto lo scorso 27 aprile a Napoli mentre inseguiva una banda di rapinatori.
“Cara Giuliana – ha aggiunto rivolgendosi alla moglie di Apicella – ci sforzeremo tutti di prenderci cura di te, dei tuoi bambini, di questa città, di queste famiglie. Prendiamoci cura di questi giovani poliziotti, carabinieri, finanzieri che rischiano la loro vita. Se vogliamo vivere la nostra vita bella abbiamo un compito: prenderci cura l’uno dell’altro”.
Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha commentato: “Lui era evangelico, la moglie Giuliana cattolica – spiega il parroco don Ciro Russo – ma nonostante questa diversità erano molto legati e avevano un ottimo confronto, la diversità per loro era una ricchezza. Abbiamo partecipato ai funerali e ora Giuliana ci teneva a tenere una cerimonia anche qui, abbiamo aspettato un pò di tempo per avere la possibilità di avere qualche persona in più in chiesa”.
Applausi e l’esortazione a “continuare così” per Di Maio all’uscita dalla chiesa. Al termine della funzione Di Maio è uscito dalla chiesa senza rilasciare dichiarazioni alla stampa e si è sottratto a diverse richieste di selfie. Diverse persone affacciate ai balconi dei palazzi circostanti hanno applaudito al suo passaggio, mentre una donna gli ha urlato: “Continua così”.
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