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Pompei – Su delega della Procura della Repubblica di Torre Annunziata, personale del Posto Fisso CC Scavi Archeologici, ha dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa della misura cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Torre Annunziata, nei confronti di R. F. di 37 anni, per la commissione di una rapina aggravata in concorso, ad altro complice, al momento non ancora identificato, in danno di un turista, verificatasi nei pressi dell’ingresso del sito Archeologico di Pompei, Porta Marina Inferiore, di un orologio Rolex. La misura cautelare riassume gli esiti dell’ indagine coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torre Annunziata. Le immediate indagini, avviate subito dopo la denuncia della vittima, facevano emergere gravi indizi di colpevolezza nei riguardi dell’indagato, che aveva come attività principale la realizzazione di rapine di orologi di ingente valore. Da una meticolosa attività di analisi, dalla visione dei filmati, e dall’ incrocio di dati acquisiti mediante lo studio dei tabulati telefonici, posti a confronto con file multimediali contenuti in un cellulare posto sotto sequestro nonché dalle numerose individuazioni fotografiche e confronti di particolari antropo-somatici eseguiti dal Reparto Speciale “RACIS” carabinieri di Roma, è stato accertato che il malvivente dopo aver individuato la vittima in giro per le strade del capoluogo partenopeo, e diretto in Pompei a bordo di un taxi, aveva iniziato unitamente al suo sodale il pedinamento – organizzato in maniera minuziosa ed eseguito per non destare sospetti a bordo di due distinte motociclette di grossa cilindrata con volto travisato da caschi . Giunto, il taxi in Pompei, approfittando di una distrazione della vittima, che era, unitamente al proprio nucleo familiare, mantenendo tra l’altro, per mano i suoi figli minori, il R.F. scendeva dalla propria motocicletta, raggiungeva la p.o. alle spalle e con violenza gli strappava dal polso l’orologio, marca Rolex 5508 antico del valore di circa 25.000 euro (venticinquemila). A causa della violenza subita e nel vano tentativo di inseguire ed afferrare i malviventi, il rapinato rovinava in terra riportando la frattura di un dito del piede e diverse escoriazioni. Il R.F. dopo aver eseguito l’azione criminosa saliva repentinamente in sella alla motocicletta condotta dal complice ed i due si davano a precipitosa fuga in direzione Napoli. Le indagini immediatamente avviate permettevano di rinvenire e quindi porre sotto sequestro, poche ore dopo la rapina, un casco utilizzato da uno dei rapinatori ed entrambe le motociclette utilizzate dai malfattori per commettere il reato, una delle quali, in particolare quella utilizzata per la fuga, veniva rinvenuta in Napoli – Rione Sanità- , a pochi metri dall’abitazione ove vive R.F. unitamente alla sua famiglia.
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