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TORRE ANNUNZIATA – I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata hanno eseguito un’ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia cautelare in carcere e degli AA.DD. emessa dall’ufficio G.I.P. del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli – nei confronti di sei persone ritenute responsabili a vario titolo di concorso nel trasferimento fraudolento di valori, con l’aggravante dell’aver commesso il fatto per agevolare il raggiungimento delle finalità illecite dell’associazione di tipo mafioso denominata clan D’Alessandro, nonché avvalendosi della forza intimidatrice della predetta organizzazione.
Il provvedimento trae origine da una più ampia ed articolata attività di indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli e condotta dal Nucleo Investigativo del Gruppo Carabinieri di Torre Annunziata dal 2013 al 2016. Sulla scorta degli elementi probatori acquisiti nel corso di quell’indagine, in data 31 Maggio 2016 è stato emesso avviso di conclusioni indagini preliminari nei confronti di C.A. (cl. 58), indagato per concorso esterno in associazione mafiosa ed estorsione aggravata dal metodo mafioso. L’uomo ha gestito e gestisce “in maniera monopolistica” il settore delle onoranze funebri nel territorio di Castellammare di Stabia grazie alla protezione del clan, egemone, D’Alessandro.
Al termine delle operazioni il C. A. (cl. ’58) è stato associato presso il Centro Penitenziario di Napoli Secondigliano; gli altri indagati sono stati sottoposti agli arresti domiciliari presso i rispettivi domicili.
L’attività d’indagine, corroborata dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, consentiva di contestare il legame tra C. A. e i clan camorristici, rivelando l’ingerenza della criminalità organizzata stabiese anche nel settore dei servizi funebri, attraverso il consolidamento ed il mantenimento di una gestione monopolistica, tale da impedire l’ingresso ad altre imprese concorrenti presenti sullo stesso territorio o su territori limitrofi. Emergeva, altresì, l’esistenza di taciti accordi tra le imprese di onoranze funebri operanti sul territorio, aventi ad oggetto la determinazione di vere e proprie “competenze territoriali”, dalle quali non era possibile sconfinare per non alterare gli equilibri imposti dall’organizzazione criminale che governano lo specifico settore.
Nel corso dell’esecuzione della misura cautelare sono state sottoposte a sequestro preventivo le quote societarie ed i beni aziendali e strumentali delle due società operanti nel settore dei servizi funebri e cimiteriali, la “SERVIZI FUNEBRI S.R.L.” e la “IMPRESA FUNEBRE CESARANO S.R.L.” , per un valore totale che si stima pari a 7.500.000 euro.
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