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L’ufficio comunale usato come alcova, sesso in cambio di autorizzazioni amministrative e permessi a costruire. E’ quanto emerso dall’indagine della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) che ha portato agli arresti di sei persone, tra cui il dirigente dell’Utc del Comune di Castel Volturno, Carmine Noviello e il dipendente Antonio Di Bona, il primo ritenuto figura centrale di un “consolidato sistema corruttivo” che per anni avrebbe caratterizzato la prassi amministrativa del comune del litorale domizio. Per la Procura guidata da Maria Antonietta Troncone – sostituti Quaranta e Giacomo Urbano – e i carabinieri di Mondragone, che hanno iniziato ad indagare nel 2016, Noviello e Di Bona, finiti in carcere, avrebbero ottenuto negli anni soldi e favori per rilasciare atti e permessi; in qualche circostanza, Di Bona in particolare, si sarebbe fatto pagare “in natura” in cambio di un suo intervento. Al momento non sarebbe invece indagato il sindaco di Castel Volturno, Dimitri Russo.

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