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Dopo la morte di Tiziana – la donna di 31 anni che si è suicidata il 13 settembre scorso a Mugnano (Napoli), dopo la diffusione sul web di alcuni video hot che la riguardano – qualcuno ha cercato di rimuovere i contenuti hard dai siti internet pagando. Gli inquirenti sarebbero ora indagando per capire chi abbia cercato di far cancellare i contenuti multimediali e perché. Il tentativo, velleitario, degli «spazzini» del web, comunque, si è rivelato vano, anche perché, nel frattempo la diffusione dei video è stata virale e incontrollabile. I magistrati delle Procure di Napoli e Napoli Nord stanno cercando di comprendere anche se questo tentativo di fare pulizia aveva come obiettivo salvaguardare la reputazione della donna oppure se la finalità era quella di cancellare le prove. Ieri, intanto, la madre di Tiziana, nel corso di una intervista Sky Tg24, ha voluto sottolineare che non è stata Tiziana a diffondere quei video. Poi ha puntato il dito contro l’ex convivente della ragazza, che potrebbe essere ascoltato nei prossimi giorni dai pm titolari delle indagini ma semplicemente con persona informata dei fatti. Segnali positivi, infine, sarebbero giunti dalla Apple in merito alla richiesta di sblocco dell’I-phone di Tiziana formulata alla multinazionale attraverso una rogatoria internazionale istruita dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord.

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