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 Gennaro Capodanno presidente del Comitato Valori collinari, esprime forti dubbi e perplessità sull’eccessiva durata dei lavori alla funicolare Centrale da oggi ferma per la revisione ventennale, chiedendo che tali tempi vengano ridotti.

            ” Certo – afferma Capodanno – si tratta di lavori d’una certa entità che, stando a quanto si apprende dalla stampa riguardano la ristrutturazione e l’ammodernamento della linea, la revisione delle carrozze, della sala macchine, la sostituzione di componentistica e dell’impiantistica di rete per un importo complessivo di poco più di 7 milioni di euro. Ma trecento giorni ovvero dieci mesi sono tanti e l’impianto rischia di riaprire il 3 giugno dell’anno prossimo, se tutto va bene, anche se in passato notoriamente si sono verificati non pochi ritardi per i lavori effettuati sugli impianti a fune del capoluogo partenopeo “.

            ” Di fatto, da oggi – sottolinea Capodanno – per i 28mila utenti che quotidianamente utilizzano la funicolare Centrale comincia un periodo difficilissimo, in particolare per coloro che ogni giorno devono raggiungere il posto di lavoro o l’edificio scolastico. Difficoltà che cresceranno ancor più a settembre con la ripresa delle attività e con la riapertura delle scuole “.

            ” Peraltro è notorio che attualmente la linea 1 della metropolitana, già in alcune ore del giorno, va in sovraffollamento, con non pochi disagi per gli utenti – prosegue Capodanno – e credo che le ragioni tecniche che stanno alla base del suo funzionamento parziale, dal momento che si tratta di una linea ancora incompleta nel suo percorso finale, non consentiranno d’incrementare le corse o di aumentare il numero di vagoni. Pertanto essa non può essere allo stato considerata una valida alternativa sostitutiva al fermo dell’impianto a fune, capace di garantirne la spessa efficienza funzionale. Del sistema di trasporto pubblico su gomma è meglio non parlare, visto che già attualmente si arriva ad attese alle fermate che, per alcune linee, possono superare abbondantemente la mezz’ora e che il traffico veicolare, anche per il fermo della funicolare Centrale, non potrà che aumentare con conseguenze immaginabili per i tempi d’attesa “.

            ” Ancora più penalizzati gli utenti delle stazioni intermedie di via Palizzi e del corso Vittorio Emanuele – puntualizza Capodanno -. I primi, in particolare,  a fronte di un impianto che effettua una sosta a ogni corsa, con frequenza di circa dieci minuti, a esclusione delle sole corse dirette, dovrebbero utilizzare il minibus di una nuova linea, la 635, funzionante, almeno sulla carta, tutti i giorni, dalle ore 06:30 alle 23:30, ma con  una frequenza di 30 minuti. Al riguardo sono ben note le difficoltà di transito dei mezzi su gomma, con conseguente mancato rispetto dei tempi, che già esistono. Non va meglio per gli utenti della stazione del corso Vittorio Emanuele, che potranno utilizzare la Linea C16, da Mergellina a piazza Canneto, per effettuare l’interscambio con le fermate intermedie delle Funicolari di Chiaia e di Montesanto, presenti sullo stesso corso “.

            ” Bisogna assolutamente mettere in atto tutte modalità operative per accelerare i tempi per la realizzazione dei lavori di manutenzione alla funicolare Centrale – afferma Capodanno – anche con lavorazioni nelle ore notturne e su tre turni, incrementando, laddove ciò si rendesse necessario, pure il numero di operai. Peraltro, visto che i lavori di revisione ventennale per gli impianti a fune sono prescritti da specifiche norme e dunque di essi si sapeva da tempo, le parti meccaniche e elettriche da sostituire dovrebbero già essere disponibili nel cantiere, dal momento che la ditta incaricata dei lavori avrebbe già potuto da tempo richiederne la fornitura e/o la realizzazione “.

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