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Pozzuoli, chiama “oca” assessora in consiglio comunale: scoppia la polemica. Gennaro Andreozzi, capogruppo di Europa Verde, si scusa pubblicamente con un post su Facebook.
Pozzuoli – Un’offesa sessista ha scatenato una bufera politica nel consiglio comunale di Pozzuoli. Gennaro Andreozzi, capogruppo di Europa Verde, ha definito “oca” l’assessora Titti Zazzaro durante una seduta consiliare. L’episodio ha sollevato un’ondata di indignazione e polemiche, portando gli altri due consiglieri del suo stesso partito a prendere le distanze da Andreozzi, sfiduciandolo.
Pozzuoli, chiama “oca” assessora in consiglio comunale: la condanna della Commissione Pari Opportunità
L’episodio è stato denunciato da Carla Caiazzo, presidente della Commissione Pari Opportunità di Pozzuoli, che ha espresso sconcerto e ferma opposizione: «L’atteggiamento e le parole pronunciate dal consigliere Gennaro Andreozzi nei confronti dell’assessora Titti Zazzaro sono inaccettabili, figlie di una cultura retrograda e maschilista. Massima solidarietà e vicinanza all’assessora Zazzaro che è prima di tutto una donna, una madre e una professionista. Lei, come tante altre donne che subiscono prevaricazioni da parte degli uomini, non si è potuta difendere davanti a quella che è stata a tutti gli effetti un’aggressione verbale. Un gesto che non ha alcuna sfumatura politica, ma che rappresenta un attacco diretto a una donna, un abuso squallido e spropositato. Definire una donna ‘oca’ e fare espliciti riferimenti al suo passato lavorativo e professionale rivendicando l’adozione di logiche patriarcali ci ha riportati indietro di decenni. Questi atteggiamenti di prevaricazione sono inammissibili».
Il caso ha rapidamente assunto una dimensione più ampia, con numerose prese di posizione da parte di esponenti politici e della società civile, tutti concordi nel condannare le parole del consigliere.
Le scuse di Gennaro Andreozzi
Di fronte alla crescente pressione, Andreozzi ha deciso di scusarsi pubblicamente con un post su Facebook: «Per me sono ore complicate e per questo probabilmente mi sono lasciato andare ad esternazioni che non mi appartengono, per cui chiedo scusa a tutte e a tutti coloro che si sono sentite e sentiti offesi per quanto da me detto ieri nel corso del mio intervento in consiglio comunale. Rinnovo le mie scuse e spero che la mia storia, da convinto difensore delle donne, testimoniata dall’azione quotidiana sia pubblica che privata, parli per me. Con i fatti dimostrerò, come ho sempre fatto, che la mia azione è, e sarà sempre a difesa delle donne, che stimo e rispetto».
Nonostante le scuse, l’episodio ha lasciato un segno profondo nel dibattito pubblico. Il caso di Pozzuoli si inserisce in un contesto più ampio di battaglia contro la violenza verbale e le discriminazioni di genere nella politica italiana. Resta da vedere se le scuse di Andreozzi basteranno a placare la polemica o se la vicenda avrà ulteriori ripercussioni sul suo ruolo politico.
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