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Gaetano Manfredi

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Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli, sul crollo di Scampia: «costruire nuovi alloggi è un obbligo morale e giuridico». Alle Vele vivono 1800 persone, di cui 800 minori e 200 disabili.


Dopo il crollo del ballatoio alle Vele di Scampia, si cercano soluzioni per i tanti sfollati. «Obiettivo primario è accelerare i lavori che sono legati alla costruzione delle nuove abitazioni. Così da dare una soluzione definitiva a questo problema che si trascina ormai da oltre 40 anni». Ha affermato il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi.

A conclusione del Consiglio comunale, Manfredi ha riferito sul piano di costruzione delle nuovi alloggi in cui saranno allocati i residenti delle Vele, in attuazione del programma di rigenerazione urbana Re Start Scampia. «Uno dei cantieri – ha spiegato il sindaco- è stato già consegnato e i lavori sono cominciati. Mentre per l’altro blocco di edifici, da realizzare proprio vicino alla Vela celeste, la consegna del cantiere avverrà nella prima settimana di settembre».
Per quanto riguarda, invece, la platea, i numeri del censimento realizzato due anni fa dall’amministrazione comunale dicono che nelle tre Vele risiedono quasi 500 nuclei familiari. Per un totale di 1.800 persone, di cui 800 minori e 200 sono disabili.

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Un quadro, questo, che Manfredi ha sottolineato «è di estrema fragilità. Noi abbiamo un obbligo non solo morale ma anche giuridico di garantire assistenza, sostegno e ospitalità a tutte le famiglie con fragilità». Il sindaco rispetto al tema dei reinsediamento nei nuovi alloggi «in questa fase è stata già fatta una valutazione attenta dei requisiti della platea e la larga maggioranza ha tali requisiti. Poi – ha concluso- esistono situazioni marginali che sono sotto attenzione e che continueremo a seguire».

I FERITI DEL CROLLO DELLA VELA CELESTE DI SCAMPIA

Arrivano notizie rassicuranti dall’ospedale  pediatrico Santobono di Napoli dove i piccoli minori sono ricoverati.
Le due piccole pazienti, rispettivamente di 7 e 4 anni, si legge nel bollettino dell’ospedale, sono ancora ricoverate in terapia intensiva pediatrica ma nella mattinata di oggi sono state sottoposte alle procedure di svezzamento dall’assistenza respiratoria, in sostanza estubate, «con soddisfacente riscontro clinico strumentale».

   

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