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Campi Flegrei

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La Protezione Civile, in caso di eruzione del vulcano, ha stabilito un piano di fuga: mezzo milione di persone dei Campi Flegrei verrebbero trasferiti in diverse regioni d’Italia.

NAPOLI- Un piano per evacuare in 72 ore circa mezzo milione di persone in caso di eruzione del vulcano dei Campi Flegrei. È quello predisposto dalla Protezione Civile per la prima volta nel 2016, recentemente aggiornato e ora al vaglio delle Regioni. Lo riporta oggi, 14 giugno 2024, da Repubblica. Bradisismo a parte, il piano riguarda un’eventuale eruzione. Al momento, gli scienziati non prevedono tale scenario, e il vulcano dei Campi Flegrei è in allerta gialla.

Il piano predisposto dalla Protezione Civile entrerebbe in vigore solo in caso di allerta rossa. Ciò comporterebbe una massiccia evacuazione entro 72 ore utilizzando tutti i mezzi di trasporto disponibili, tra cui autobus, navi e treni.
Nel dettaglio, i cittadini di Pozzuoli (oltre 76.000) sarebbero trasferiti e accolti in Lombardia, quelli di Bacoli (25.000) tra Umbria e Marche. Mentre gli oltre 11.000 di Monte di Procida troverebbero accoglienza in Abruzzo e Molise. I residenti del quartiere napoletano di Fuorigrotta farebbero rotta verso il Lazio, mentre quelli del quartiere Chiaia-San Ferdinando verso la Sicilia. Tutte le regioni italiane, comunque, sarebbero coinvolte nell’accoglienza, seppur in misura differente.

A OTTOBRE L’ESERCITAZIONE DEL PIANO DI FUGA NEI CAMPI FLEGREI IN CASO DI ERUZIONE

Come sottolinea Repubblica Napoli, «il piano verrà testato ad ottobre con una grande esercitazione sul rischio vulcanico organizzata dalla Protezione Civile. Ogni area del territorio interessato è abbinata a una regione italiana, ciascuna delle quali è chiamata a redigere un proprio piano per individuare punti di prima accoglienza, alloggi, assistenza sanitaria e servizi. La spesa prevista è pari a 65 euro a persona, oltre 5 milioni di euro al giorno, 150 milioni in un mese». E il sindaco di Bacoli ricorda che «All’esercitazione del 2019 – dice Josi Della Ragione – non parteciparono in molti. Mi auguro che ad ottobre siano molti di più».

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