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NAPOLI – Il 23 settembre 1943 il vice brigadiere Salvo D’Acquisto, insignito della medaglia d’oro al valor militare alla memoria, sacrificò la sua vita per salvare quella di 22 persone innocenti.

Il giorno precedente – 77 anni fa – l’esplosione di alcune casse di munizioni uccise 1 soldato tedesco e ne ferì 2. Le casse erano depositate in una caserma abbandonata della Guardia Di Finanza, nella località torre di Palidoro e poco lontano da Torrimpietra, luogo dove sorgeva la stazione Carabinieri comandata da Salvo D’Acquisto.

Nonostante si fosse trattato di un incidente, l’evento fu ritenuto dalle milizie tedesche uno spregiudicato attentato organizzato dagli italiani. D’acquisto provò a persuaderli che si era trattato di un incidente ma l’ufficiale nazista non diede peso alle sue spiegazioni.

Ordinò di rastrellare 22 persone a caso tra le abitazioni del piccolo paese della provincia romana e le fece condurre nei pressi della Torre di Palidoro.

Furono tutte interrogate sommariamente ma la loro versione non fu ascoltata. Salvo D’Acquisto, vista la brutta piega presa dagli eventi, decise di rivolgersi a un ufficiale nazista e offrì la propria vita in cambio del rilascio dei 22 ostaggi, già costretti a scavarsi da soli la fossa.

Erano le 17:15 quando il Feldwevel Hansel Feiten diede l’ordine fatale. Prima di morire sotto i proiettili tedeschi, D’Acquisto gridò “Viva l’Italia!”

Oggi, dopo 77 anni dal suo gesto eroico e a pochi giorni dal 100° anniversario della sua nascita, i carabinieri hanno commemorato il suo sacrificio.

A Napoli il comandante interregionale “Ogaden” generale di corpo d’armata Adolfo Fischione, insieme al comandante della legione carabinieri “Campania” Generale di Divisione Maurizio Stefanizzi ed al Comandante Provinciale dei Carabinieri di Napoli Generale Canio Giuseppe La Gala, ha adagiato un cuscino di fiori sulla tomba dell’eroe, nella basilica di Santa Chiara.

E’ stata successivamente deposta – in presenza del Prefetto di Napoli Marco Valentini – una corona d’alloro sul monumento recentemente restaurato, nella piazza che ha preso il nome del militare e una rappresentanza militare ha reso gli onori all’eroe.

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