2 minuti per la lettura
NAPOLI – Ricevono 20 richieste al giorno: sono famiglie che non riescono più a preparare nemmeno un piatto di pasta. Un trend di domande che aumenta ogni volta e che spesso supera le disponibilità. E loro consegnano a domicilio la “spesa sospesa”, offerta da chi alla cassa di un supermercato paga il proprio conto e lascia qualcosa in più pensando ai poveri.
Sono i volontari dello Sgarrupato, centro di riferimento per Montesanto e Quartieri Spagnoli, nel cuore di Napoli, che provvedono a consegnare tutti i beni di prima necessità.
Interviene anche il Governatore Vincenzo De Luca: “Alle misure rigorose prese per combattere il contagio è indispensabile aggiungere da subito misure di sostegno alle famiglie, di aiuto a singoli cittadini in difficoltà, e a quei settori su cui il prolungarsi della crisi pesa in maniera drammatica. A tal fine la Regione intende definire una piattaforma, un programma di aiuti da sottoporre da subito, entro martedì, al Governo nazionale”.
Intanto il senatore Sandro Ruotolo scrive al premier Giuseppe Conte.
“Fate presto. C’è una parte del Paese, Napoli e gran parte del Mezzogiorno, che ha fame. Il sottoscritto si è fatto promotore con altri senatori della Repubblica – aggiunge Ruotolo – di una interrogazione urgente ai ministri competenti per sollecitare una serie di interventi concreti per quella parte della popolazione che nel lavoro sommerso ha trovato il suo sostentamento economico e che oggi non ha nessuna forma di tutela. Le notizie che giungono da Palermo con l’assalto organizzato ad un supermercato al grido di ‘basta stare a casa, non abbiamo soldi per pagare, dobbiamo mangiare’, impongono misure immediate prima che esplodano le proteste sociali che saranno difficili da contenere. Secondo studi recenti, il valore dell’economia irregolare nel Sud del Paese ammonta al 30 per cento del Pil. Bisogna perciò agire subito perché, – conclude il senatore – come afferma il ministro per il Mezzogiorno è a rischio la tenuta democratica. Si estenda il reddito di cittadinanza anche a questa categoria di lavoratori invisibili. Servono soldi immediati per mettere il piatto a tavola. Certo, il Coronavirus colpisce tutti ma a pagarne di più i costi sono i poveri e i più poveri. Fate presto!».
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA