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NAPOLI- Le Vele di Scampia per anni sono state associate alla Napoli di Gomorra. Un simbolo che si inizierà a sgretolare anche visivamente giovedì 20 febbraio quando si procederà all’abbattimento della Vela A meglio conosciuta come Vela Verde. Un vero e proprio mostro che si erge su una superficie di 1800 metri quadri per circa 50mila metri cubi di materiali da abbattere. La demolizione avverrà con degli escavatori dotati di una pinza oleodinamica. L’operazione di abbattimento complessivamente durerà circa 40 giorni e sarà avviata con due pinze più piccole che cominceranno a demolire le parti laterali e successivamente una pinza più grande procederà centralmente con una demolizione meccanica ‘top-down’ fino all’estradosso della pavimentazione del livello più basso. Terminata la demolizione, per la frantumazione del materiale e la sistemazione delle aree esterne saranno necessari ulteriori 16 giorni. Realizzate su progetto di Franz di Salvo, il complesso delle Vele era originariamente composto da 7 edifici a corpo doppio collocati su due lotti: il lotto L dove furono realizzate tre Vele e il lotto M su cui ne furono costruire quattro. La demolizione delle tre Vele del lotto L (Vele F, G, H) è avvenuta in tre distinti momenti con gli abbattimenti del 1997, 2000 e 2003. E ora a distanza di 17 anni si parte con l’abbattimento della prima Vela del lotto M, prima tappa del progetto Re-Start Scampia che prevede la demolizione delle Vele A, C e D, la rigenerazione della Vela B che sarà destinata inizialmente ad abitare temporaneo e, in un secondo tempo, ad attrezzature pubbliche e per la nuova sede della Città metropolitana e una gara internazionale di progettazione per la dotazione di servizi urbani integrati, attrezzature collettive, spazi comuni, asili nido, luoghi di istruzione e di formazione professionale, nuove residenze, insieme con alcuni progetti speciali che riguardano l’edificio della Stazione e il grande parco con l’obiettivo di trasformarli in elementi di riaggregazione sociale, di riconnessione del tessuto urbano e luogo di concreta vivibilità della collettività. Per poter procedere alla demolizione, l’Amministrazione comunale di Napoli ha provveduto al trasferimento in nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica di oltre 800 nuclei familiari. Il progetto di abbattimento e rigenerazione urbana è finanziato con circa 18milioni di euro derivanti dal Bando Periferie, 9 milioni dal Pon Metro 2014-2020, 30 milioni dal Fondo di Sviluppo e Coesione 2014-2020 nell’ambito del ‘Patto per Napolì cui si aggiungono ulteriori 50 milioni richiesti al Governo. Il Comune si è dotato di uno studio di fattibilità elaborato d’intesa con alcuni Dipartimenti delle Facoltà di Ingegneria e di Architettura della Federico II e dal Comitato Vele.
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