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NAPOLI – Si è difeso rigettando in ognimodo le accuse contestategli Vincenzo Schiavone, imprenditore della sanità proprietario di alcune cliniche in Campania, ristretto ai domiciliari dal 23 gennaio scorso dopo essere stato arrestato dai carabinieri nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Santa Maria Capua Vetere, che gli contesta i reati di corruzione ed illeciti edilizi in relazione ai lavori di ampliamento della clinica «Pineta Grande Hospital» di Castel Volturno (Caserta). Interrogato alla presenza dei suoi legali Giuseppe Stellato e Claudio Sgambato dal Gip Alessandra Grammatica, che ha firmato l’ordinanza d’arresto eseguita giovedì scorso, Schiavone ha respinto ogni addebito, specie quello relativo alla corruzione, contestata in relazione ad alcune assunzioni, come quella dell’endoscopi – sta Domenico Napolitano, genero dell’ex responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune di Castel Volturno Carmine Noviello, arrestato nel gennaio 2019 e attualmente sotto processo nella prima tranche dell’indagine della Procura. Nei prossimi giorni i legali di Schiavone presenteranno richiesta al tribunale del Riesame di Napoli perché venga annullata l’ordinanza, e perché l’imprenditore venga rimesso in libertà. Per i pm di Santa Maria Capua Vetere Vincenzo Quaranta e Giacomo Urbano, Schiavone avrebbe assunto persone vicine al funzionario comunale in cambio del permesso a costruire necessario per dare il via ai lavori di amplia – mento della clinica, inaugurati nel marzo 2018. Schiavone ha spiegato di conoscere Napolitano da sempre, in quanto era amico del padre. Anche sui lavori affidati a Giovanni Noviello, ingegnere e fratello dell’ex funzionario comunale, Schiavone ha spiegato di aver utilizzato il professionista già dal 1991, quando Carmine Noviello non era ancora responsabile dell’Utc. L’imprenditore ha anche ammesso di aver fatto 300 assunzioni negli ultimi anni proprio in vista dell’ampliamento della clinica, e ha negato vi fossero violazioni urbanistiche e falsi nella stesura degli atti da presentare al Comune e agli altri enti per ottenere le autorizzazioni. Vanno intanto avanti i colloqui tra lo staff difensivo di Schiavone e la Procura guidata da Maria Antonietta Troncone in relazione al sequestro del cantiere di ampliamento della clinica; i sigilli furono apposti nel settembre 2019; Schiavone chiede che le opere, che danno lavoro a decine di persone, proseguano. Indagati l’ex sindaco di Castel Volturno Dimitri Russo con tutta la sua giunta e il Consiglio comunale (2014-2019), tre funzionari regionali, l’ex sovrintendente paesaggistico di Caserta e Benevento.
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