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NAPOLI – Il sostituto procuratore generale di Napoli Stefania Buda, al termine di una lunga e circostanziata requisitoria nell’aula 313 del Nuovo Palazzo di Giustizia, ha chiesto la conferma delle condanne emesse in primo grado nei confronti degli imputati al processo sulle bonifiche nell’area industriale napoletana di Bagnoli. Nel procedimento giudiziario sono imputati (i reati contestati a vario titolo sono disastro colposo e truffa) Gianfranco Caligiuri, ex direttore tecnico di Bagnolifutura, per il quale sono stati chiesti 4 anni; Sabatino Santangelo, ex presidente di Bagnolifutura ed ex vice sindaco di Napoli (chiesti 3 anni); Alfonso Di Nardo, dirigente Arpac (3 anni); Gianfranco Mascazzini, ex direttore generale del ministero dell’Ambiente (2 anni), infine, due anni anche per Mario Hubler, ex direttore generale della società Bagnolifutura e Giuseppe Pulli, del dipartimento Ambiente del Comune di Napoli. Per la Procura di Napoli in primo grado e per la Procura Generale in secondo grado, in entrambi i casi l’accusa era rappresentata dal magistrato Stefania Buda, prima nella veste di sostituto procuratore e poi di sostituto procuratore generale, non sono mai state eseguite quelle bonifiche per le quali sono stati stanziati cento milioni di euro. In primo grado ci furono sette assoluzioni per Rocco Papa (ex vicesindaco ed ex presidente Bagnolifutura); Carlo Borgomeo (ex direttore Bagnolifutura); e per tecnici e responsabili di laboratorio Daniela Cavaliere, Gaetano Cortellessa, Federica Caligiuri, Antonio Ambretti. Venne assolta anche la dirigente della Provincia Maria Teresa Celano per la quale venne chiesta la condanna. (ANSA).
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