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MONTEMARANO- Un volo di quarantatré metri che non gli ha lasciato scampo, dopo che erano stati centrati dalla loro stessa vettura, tamponata da una seconda macchina che procedeva in direzione Sant’Angelo dei Lombardi. Una fine terribile quella di Carmine Molisse, 52 anni, messo comunale del Comune di Serino e Antonio De Feo, 64 anni, macellaio anche lui residente a Serino in Via Terminio. Oltre alle ferite nell’impatto con la vettura, che li ha sbalzati per un’altezza di almeno due metri (un calcolo relativo al fatto che su quel tratto di viadotto esiste un guard rail anti ribaltamento di un metro e mezzo, quindi è stato abbondantemente superato ndr) li ha visti finire in fondo al burrone attraversato dal viadotto. Sono le due nuove vittime dell’Ofantina e di una strage che continua a mietere lutti. Il bilancio del terribile incidente avvenuto all’altezza del territorio di Montemarano è anche di quattro feriti. Il medico alla guida della Ford Fiesta che verosimilmente ha centrato la vettura che ha travolto i due malcapitati e gli occupanti dell’altra vettura, una Fiat Punto che sarebbe arrivata in un secondo momento e dopo una gimkana avrebbe anche tamponato la stessa Fiesta. Ovviamente il condizionale è d’obbligo, visto che la dinamica è ancora in fase di accertamento da parte dei militari della Compagnia dei Carabinieri di Montella, che sono giunti sul posto poco dopo le sette e trenta della mattinata di ieri.
L’INCIDENTE
Il tragico sinistro stradale è avvenuto sulla strada Statale SS 7 bis, Ofantina, nel territorio del comune di Montemarano, al Km. 326A prestare i primi soccorsi un capo squadra dei Vigili del fuoco di Avellino, libero dal servizio in transito. Lui è stato il primo a scendere sotto al ponte per verificare le condizioni dei due uomini, allertando la sala operativa del Comando di via Zigarelli. Sono state inviate sul posto due squadre, una dal distaccamento di Montella e una dalla sede centrale di Avellino, le quali hanno messo in sicurezza i veicoli incidentati e raggiunto i corpi dei due malcapitati.Le vittime, che viaggiavano a bordo di una Panda 4×4 si sono fermate per soccorrere un automobilista in panne a bordo di una vettura bordeaux e un altra azzurra che avevano avuto un piccolo tamponamento. Così, mentre Antonio e Carmine avevano preso anche una cassetta degli atrezzi che è rimasta a terra, il figlio del primo, Giandomenico, che si trovava insieme al padre e al suo amico, si è allontanato per piazzare il triangolo di segnalazione del sinistro, visto che l’imbocco del cavalcavia arriva poco distante da una curva. Una fortuna, almeno per lui, visto che in pochi minuti si è consumata la tragedia. Antonio e Carmine, che verosimilmente si trovavano tra la Panda e la vettura finita in panne, sono stati travolti dalla loro stessa auto tamponata da un’altra vettura e sbalzati giù, precipitando dal cavalcavia. Un volo di almeno quaranta metri, come sarebbe stato accertato dal punto in cui si è consunato l’impatto, violentissimo, a quello di caduta dei due uomini deceduti.
LA DINAMICA
A quanto emerge da una prima sommaria ricostruzione degli eventi, lungo il viadotto sarebbero simili a quelli che qualce giorno fa hanno portato al decesso di un sessantenne a Pianodardine. La sua stessa vettura, infatti, spostata per diversi metri dall’impatto e dal tamponamento d un’altra sopraggiunta, ne ha determinato il decesso. Ovviamente su questa ricostruzione sarà necessario attendere anche le conclusioni da parte dei militari dell’Arma, che hanno avviato tutti gli accertamenti e della Procura di Avellino, che ha già avviato un’indagine per stabilire quanto è avvenuto. Ad occuparsi del recupero delle salme e della messa in sicurezza sono stati i caschi rossi del distaccamento di Montella e una dalla sede centrale di Avellino, le quali hanno messo in sicurezza i veicoli incidentati e raggiunto i corpi dei due malcapitati. Dopo i rilievi di rito delle autorità giudiziarie, le salme sono state recuperate. Chiusa al traffico il tratto di strada interessato dall’incidente, con gravi ripercussioni sulla circolazione.

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