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La Campania si appresta a compiere un passo significativo nella regolamentazione del fine vita. Approda al voto del Consiglio regionale la proposta di legge che disciplina l’assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito.
La Campania si appresta a compiere un passo significativo nella regolamentazione del fine vita. Approda infatti nella giornata di oggi (25 marzo) al voto del Consiglio regionale la proposta di legge che disciplina l’assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito, in linea con la sentenza della Corte Costituzionale. Se approvata, la Campania diventerebbe la seconda regione italiana, dopo la Toscana, ad avere una normativa specifica su questo tema.
Fine vita, la Campania verso una legge regionale
L’iniziativa legislativa porta la firma del consigliere regionale Luigi Abbate (Partito Socialista Italiano – Campania Libera – Noi di Centro – Noi Campani), che sarà relatore del provvedimento in aula. Il testo mira a garantire un quadro chiaro sulle condizioni di accesso al suicidio assistito, recependo le indicazioni della Consulta e seguendo le linee guida dell’associazione Luca Coscioni.
Condizioni di accesso al suicidio medicalmente assistito
La proposta di legge stabilisce che l’accesso al suicidio medicalmente assistito sia garantito ai pazienti che soddisfino quattro requisiti fondamentali:
- essere affetti da una patologia irreversibile, causa di sofferenze fisiche o psicologiche ritenute insopportabili;
- essere dipendenti da trattamenti di sostegno vitale;
- essere pienamente capaci di prendere decisioni libere e consapevoli;
- aver manifestato in maniera chiara, libera e univoca la volontà di accedere alla procedura.
La verifica del possesso di tali requisiti sarà affidata a una Commissione medica multidisciplinare permanente. Il procedimento di valutazione dovrà concludersi entro 20 giorni dalla presentazione della richiesta all’Azienda sanitaria di riferimento. In caso di esito positivo, la persona potrà accedere al percorso di autosomministrazione del trattamento entro sette giorni. Un elemento fondamentale della normativa è la possibilità per il paziente di interrompere, posticipare o annullare il processo in qualsiasi momento, garantendo così il pieno rispetto della volontà individuale.
Il commento del presidente Vincenzo De Luca
Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, aveva già affrontato il tema a febbraio, in occasione dell’approvazione della legge sul fine vita in Toscana. «Affronteremo il tema della legge sul fine vita, sapendo che non è una questione ideologica e che quando si affronta questo problema non c’è nulla da festeggiare», aveva dichiarato, sottolineando la delicatezza dell’argomento.
Il dibattito rimane acceso e tocca profondamente la sfera etica, sociale e giuridica. La proposta di legge rappresenta un tentativo di dare risposte certe a chi si trova in condizioni di estrema sofferenza, colmando un vuoto normativo e fornendo un quadro chiaro e definito per pazienti e medici. L’esito del voto in Consiglio regionale sarà determinante per il futuro della normativa in Campania e potrebbe rappresentare un ulteriore passo avanti nel dibattito nazionale sul fine vita.
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