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L’amministratore delegato di Finmeccanica, Mauro Moretti, ha risposto ad una lettera del 19 febbraio del sindaco di Napoli Luigi de Magistris «con la quale il primo cittadino lamentava le pesanti ricadute del nuovo piano industriale di Finmeccanica rispetto al territorio di Napoli, all’area metropolitana e alla regione. Analoga lettera è stata inviata dal primo cittadino al Presidente del Consiglio dei Ministri». «Nonostante ciò che ha scritto il dott. Moretti – dice de Magistris – io non mi sento affatto rassicurato circa i destini produttivi ed occupazionali per il nostro territorio derivanti dal Piano industriale di Finmeccanica. Scorgo un progetto a trazione settentrionale, la chiusura od il ridimensionamento di produzioni strategiche, leader nel mondo. Il nuovo Piano è interamente pagato dalla Campania, e ciò è inaccettabile».
I siti Finmeccanica sono 11, di cui 9 a Napoli. Gli addetti circa 6.500 che diventano circa 20.000 se si considerano anche i lavoratori dell’indotto. Il sindaco incontrerà giovedì 19, su loro richiesta, le confederazioni regionali Cgil, Cisl e Uil ed i rispettivi sindacati di categoria dei metalmeccanici. Un incontro sugli stessi temi si era tenuto il 9 febbraio su iniziativa dell’assessore al Lavoro, Enrico Panini. «L’incontro del 19 rappresenterà un’occasione importante per dichiarare piena convergenza sulle pesanti critiche rivolte dai sindacati alle decisioni del Governo e di Finmeccanica. Ferme restando altre considerazioni frutto dell’incontro, ritengo necessario che il Governo convochi subito le Confederazioni e le istituzioni del territorio per aprire un tavolo di confronto e analogo impegno al confronto dovranno mettere in campo le Commissioni parlamentari di Camera e Senato. Noi – conclude de Magistris – saremo a fianco delle organizzazioni sindacali per tutte le iniziative che intenderanno intraprendere per impedire la desertificazione produttiva del territorio».
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