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Un libro che insegna l’antica arte di arrangiarsi trovando soluzioni innovative, improvvisate e geniali per risolvere problemi o circostanze avverse con strumenti semplici e quotidiani. E’ l’idea da cui nasce il volume “Jugaad Innovation, Pensa frugale, sii flessibile, genera una crescita dirompente”. E’ quello presentato questa mattina alle 11:00, presso l’auditorio comunale di Frigento. Il libro è statpo scritto da tre giovani indiani con brillanti carriere in occidente: Navi Radjou, Jaideep Prabhu, Simone Ahuja, rispettivamente consulente strategico, docente e imprenditrice. La versione italiana è stata curata dal Direttore Generale della LUISS Guido Carli, Giovanni Lo Storto, che per l’occasione sarà a Frigento insieme ad altre importanti personalità locali tra cui il Sindaco di Frigento, Luigi Famiglietti, Massimo Iapicca, Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Avellino e il Prof Angelo Cobino, Presidente Unione dei Comuni “Terre dell’Ufita”. E’ il Direttore Generale della LUISS Giovanni Lo Storto a sottolineare come “Dopo la crisi finanziaria del 2008, viviamo in un mondo nuovo. E anche i Paesi sviluppati devono superare il vecchio modello di crescita troppo spesso fondato sullo spreco. La prima parola chiave è frugalità, intesa come utilizzo di risorse creative per creare innovazione in un periodo di scarsità. Il secondo concetto fondamentale è quello di inclusione dai margini, dalle periferie, per raccogliere nuovi stimoli, diffondere il valore aggiunto e tornare in un certo senso alle origini”. «L’abbondanza di beni materiali anestetizza l’ingegno. Questo principio regola, spesso implicitamente, i nostri sistemi educativi: quando le risorse a disposizione dei più giovani appaiono eccessive, provvediamo a renderle scarse artificiosamente. Siamo convinti che lo sviluppo delle capacità umane sia legato allo stato di necessità perciò i più avveduti tra noi, quando intendono facilitare i processi di apprendimento dei propri figli, tolgono anziché aggiungere, centellinano le disponibilità materiali anziché renderle spensieratamente accessibili. Le scuole migliori – e forse anche le migliori famiglie – sono quelle in cui il superfluo è bandito o almeno reso di difficile reperibilità» scrivono Lo Storto e Previ nella prefazione. L’invito che lancia Lo Storto è quello di mettere da parte la cultura dell’usa e getta. «È in questo modo che sono stati educati i bambini nati negli ultimi trent’anni: se qualcosa si rompe la si butta via. Abbiamo smesso di sostituire i pezzi mancanti con elementi provenienti da contesti del tutto differenti. Una perdita culturale di proporzioni ancora in larga parte inesplorate, soprattutto per noi italiani, che per secoli abbiamo fatto dell’arrangiarsi un’arte. Mentre la creatività è proprio nel riconoscere come adeguato al nostro caso ciò che a prima vita sembra non avere nulla a che fare con esso». Di qui il Progetto 9000 lanciato dalla Luiss che prevede un numero illimitato di Borse di Studio a copertura integrale della retta per il primo anno di studi del valore di 9.000 euro e indipendentemente dal reddito, per tutti gli studenti più meritevoli delle superiori che avranno ottenuto un punteggio minimo di 9000, calcolato moltiplicando il risultato personale del test di ammissione del 19 marzo, espresso in centesimi, per il voto del diploma di maturità, quest’ultimo a partire da un minimo di 90. E la possibilità di confermare l’esonero totale del pagamento per tutta la durata del piano di studi, a condizione di essere in regola con gli esami e di conseguire una votazione media ponderata non inferiore a 28/30. La scommessa è quella di creare un ecosistema favorevole per tutti gli studenti più meritevoli che vogliano comunque continuare a studiare.
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