Incidente sul lavoro
2 minuti per la letturaL’incidente sul lavoro è accaduto a Carinaro, nel casertano, l’operaio 54enne stava installando dei pannelli solari sul tetto di un capannone.
CARINARO (CASERTA)- Ancora un incidente sul lavoro in Campania. Questa mattina, 8 maggio 2024, a Carinaro in provincia di Caserta, Domenico Pierbenansi è morto dopo esser caduto dal tetto del capannone dove stava lavorando. L’uomo di 54 anni, originario di Frattamaggiore, si trovava sul tetto del capannone di un’azienda di infissi. Era impegnato per conto di un’altra ditta (cui sede è ad Orta di Atella), nella messa in posa di pannelli solari, quando per cause in corso di accertamento, il solaio ha ceduto. L’uomo è così caduto da un altezza di circa 10 metri. Per il 54 enne purtroppo non c’è stato nulla da fare, è morto sul colpo.
Sul posto sono intervenuti i poliziotti del Commissariato di Aversa e il pm di turno della Procura di Napoli Nord, che ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo. Nel luogo della tragedia si sono recati anche gli ispettori del lavoro e i tecnici dell’Asl di Caserta.
Gli investigatori stanno verificando la posizione contrattuale del 54enne. Dai primi riscontri pare non avesse alcun contratto. L’uomo sarebbe imparentato con i titolari dell’azienda di pannelli solari. Gli inquirenti stanno accertando anche se il lavoratore indossasse dispositivi efficaci per la sicurezza.
Dopo l’ennesimo incidente sul lavoro, questo avvenuto Carinaro con la morte dell’operaio 54enne, è intervenuto il segretario generale Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci. «Non bastano – ha detto- più le parole occorre un intervento urgente, immediato, efficace da parte del Governo. In questo Paese, come affermato dal Presidente Mattarella, va affrontata l’emergenza. Per noi va avviata una campagna eccezionale di controlli e prevenzione avvalendosi di tutti i funzionari pubblici che possono agire. Questa tragedia – spiega Ricci- è ancora una volta la conseguenza di regole non rispettate, la sicurezza deve essere la priorità. Continueremo con le nostre mobilitazioni, con le denunce e con nuovi accordi, ma questi da soli non bastano. Servono ispettori, controlli.-Serve punire severamente le aziende che non rispettano le norme sulla sicurezza e da tempo diciamo che le morti sul lavoro sono omicidi, si istituisca una procura speciale, adesso basta».
Paolo Capone dell’Ugl: «Stiamo assistendo a una strage senza fine che ogni giorno porta via troppe vite e distrugge troppe famiglie e comunità. Crediamo che fatti simili su cui è importante fare luce e chiarire le possibili responsabilità, ci inducano a dire, con ancor più convinzione quanto la prevenzione dei rischi sul posto di lavoro sia centrale. Serve investire più risorse sulla formazione dei lavoratori e soprattutto sull’educazione alla sicurezza fin dal percorso scolastico. Laddove saranno riscontrate violazioni delle norme di sicurezza, le sanzioni devono essere più severe perché la tutela dei lavoratori deve essere la priorità delle aziende e non una voce del bilancio su cui risparmiare. Per questo motivo, l’Ugl chiede anche che l’organico degli ispettori di vigilanza sia aumentato. Il lavoro deve essere un diritto e non una causa di morte».
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA