1 minuto per la lettura
CASERTA – Dopo i tumori al fegato, alla vescica e al polmone, anche per il cancro alla mammella, l’asma e le nascite prima del termine registrate in 38 comuni compresi tra le province di Napoli e Caserta, viene accertata una correlazione con la presenza di siti inquinati e le combustioni illecite di rifiuti. Emerge dallo studio presentato ad Aversa (Caserta), alla Procura della Repubblica di Napoli Nord, relativo all’impatto sanitario degli smaltimenti e dei roghi di rifiuti nei 38 comuni ricadenti nel circondario, frutto dell’accordo siglato nel 2016 tra Procura e Istituto Superiore di Sanità. Il rapporto definitivo verrà pubblicato nel 2020. «Parliamo di correlazione, non di nesso eziologico – precisa il procuratore Francesco Greco – perché le cause che portano ad una malattia possono essere varie. Ma sappiamo ora che in certe zone, la maggiore insorgenza di alcune malattie può dipendere anche dalla presenza di siti inquinati. Ciò è una base importante per le nostre indagini, perché ci consente di concentrare gli sforzi su determinati territori, su cui devono necessariamente partire le bonifiche, che per ora non ci sono». Greco annuncia poi la creazione di un gruppo di lavoro di magistrati che possano occuparsi proprio di bonifiche, ed una prossima riunione in cui si discuterà su come intervenire dal punto di vista giudiziario in base ai dati raccolti nello studio.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA