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Compensi illeciti per 14 anni: danno erariale da oltre 2 milioni per un dirigente medico dell’Asl di Caserta.
CASERTA – Dirigente medico dell’Asl di Caserta accusato di aver percepito compensi illeciti per oltre 2 milioni di euro nell’arco di 14 anni. La Procura della Corte dei Conti della Campania, con il supporto della Guardia di Finanza, ha messo in atto una vasta operazione per accertare i fatti, sequestrando beni e conti correnti al professionista coinvolto.
CASERTA, DIRIGENTE ASL ACCUSATO DI DANNO ERARIALE: SEQUESTRATI 2 MILIONI DI EURO
Le indagini, che hanno preso il via grazie alla denuncia dell’ASL, rivelano un lungo periodo di condotte illegittime da parte del dirigente. Dal 2006 al 2017, il medico ha svolto attività extra-istituzionale non autorizzata, esercitando incarichi in strutture sanitarie non convenzionate, nonostante il suo contratto a tempo pieno con l’ASL di Caserta. A partire dal 2018, quando la sua condotta è venuta alla luce, il dirigente ha proseguito la sua attività illecita, ma stavolta con un espediente: attraverso una società intestata alla moglie, continuava a lavorare in un centro diagnostico di sua proprietà, percependo compensi ingiustificabili per le prestazioni svolte.
SEQUESTRO DI BENI IMMOBILI E FONDI BANCARI
L’importo totale del danno erariale accertato ammonta a 2.173.177,70 euro. La Procura regionale della Corte dei Conti ha formalmente contestato il danno erariale, con un invito a dedurre notificato al dirigente, che ora dovrà rispondere delle proprie azioni davanti alla giustizia.
L’inchiesta, condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Caserta, ha portato al sequestro di beni immobili e fondi bancari, nel tentativo di recuperare almeno parte delle somme indebitamente guadagnate. Il lavoro dei finanzieri, coordinato dal pubblico ministero contabile Mauro Senatore e dal procuratore regionale Antonio Giuseppone, ha permesso di ricostruire dettagliatamente la rete di condotte illecite perpetrate dal medico, che ha continuato ad esercitare illegalmente, nonostante i ripetuti avvisi.
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