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BENEVENTO- Uno spillino sul dito, due gocce di sangue, pochi minuti per conoscere se si ha o meno il vaiolo delle scimmie. Il test nasce da uno studio del dottor Gaetano Cardinale che, con il suo gruppo di ricercatori al Consorzio Sannio Tech a Benevento, ha scoperto e sperimentato con successo la nuova tecnica diagnostica per avere in breve tempo la risposta sul paziente, se ha il vaiolo in quel momento ma anche se lo ha avuto in passato e ora è guarito. Il gruppo di Cardinale ha studiato questo test per due mesi per portarlo a termine e ora scatta la sperimentazione sul campo, all’Ospedale. Cotugno di Napoli. Speriamo di partire a fine estate, dopo il via libera del Comitato etico dell’ospedale”, spiega l’infettivologo del Cotugno Alessandro Parrella, che coordinerà la sperimentazione sull’uomo. “Non ci sono oggi test rapidi di questo tipo approvati – chiarisce Parrella – Ci sono dei test cinesi, ma non hanno avuto l’ok del ministero della Salute, mentre il nostro ha le caratteristiche per ottenere il via libera”. Il prossimo passo ora è “avere la certezza che funzioni anche fuori dal laboratorio, quindi in real life”, aggiunge l’infettivologo. “Grazie a questo test potremmo capire se è presente il virus o se una persona si è già immunizzata – precisa Parrella-. Lo metteremo alla prova su un gruppo di pazienti ristretti e pensiamo che poi si potrà usare anche in chiave di screening per determinati soggetti, ad esempio chi è stato a contatto con pazienti o il personale sanitario”. Questa tipologia di test rapido, in cui basta una goccia di sangue, si basa sulla ricerca delle immonoglobulineGed M nel sangue, la “spia” che il vaiolo delle scimmie c’è o è passato. “Ma al momento il test si farà in ospedale con personale sanitario addestrato”, puntualizza l’infettivologo

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