Gli uffici della Procura di Benevento
2 minuti per la letturaBENEVENTO – A volte l’uomo deve «vincere quel minimo di resistenza che ogni donna, nel corso di una relazione stabile e duratura, nella stanchezza delle incombenze quotidiane, tende a esercitare quando un marito tenta un approccio sessuale». Con queste motivazioni un pm della Procura di Benevento ha chiesto l’archiviazione della denuncia di un donna per violenza da parte del marito. La vicenda, anticipata dal Fatto quotidiano, ha portato alla presa di posizione del procuratore della Repubblica di Benevento, Aldo Policastro.
Policastro, in particolare, ha affermato: «Mi corre l’obbligo, atteso l’interesse pubblico connesso, di precisare che la opposizione presentata dalla persona offesa è all’esame dell’ufficio, come sempre accade dopo la sua presentazione, che dovrà determinarsi all’esito in ordine al prosieguo del procedimento».
Non è detta, insomma, l’ultima parola. Prosegue il vertice dell’ ufficio: «La richiesta assunta ha ritenuto che non ricorresse il quantum probatorio necessario a ritenere sussistenti gli elementi costitutivi dei reati contestati. L’ufficio, anche tenendo conto dell’autonomia del magistrato assegnatario del procedimento, si determinerà, senza alcun pregiudizio determinato dalla decisione assunta e di cui si discute, all’esito dell’esame degli atti e dell’opposizione».
Policastro quindi assicura: «Fermo restando che è assolutamente estraneo alla prassi e agli orientamenti di tutto l’ufficio ogni e qualsiasi sottovalutazione del seppur minimo approccio costrittivo nei rapporti interpersonali tra uomo e donna e in generale in quelli che involgano la liberta in generale e quella sessuale in particolare. Prova ne è l’impegno di tutto l’ufficio in tema di violenza di genere con la costituzione, fin dal 2017, e la quotidiana operatività dello Spazio ascolto per le vittime vulnerabili e di violenza di genere e del Tavolo tecnico interistituzionale che ha già varato protocolli comuni e di rete, Direttive condivise tra ben 27 enti partecipanti, corsi di formazione per operatori e polizia giudiziaria insieme alle Università operanti sul territorio, momenti di confronto e di approfondimenti sulla violenza di genere con la cittadinanza e le scuole del territorio e facilitato l’adozione dei percorsi rosa negli ospedali del territorio».
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