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BENEVENTO – Arresti domiciliari per il sindaco di Pago Veiano (Benevento), Mauro De Ieso, per un imprenditore edile di Dugenta, e per un tecnico di loro fiducia, “per gravi indizi di colpevolezza in ordine alla commissione di più delitti di corruzione e turbata libertà degli incanti, volti ad agevolare e consentire l’aggiudicazione in favore di imprese riconducibili allo stesso imprenditore di due gare di appalto del valore complessivo di 5 milioni di euro.
La misura cautelare è stata eseguita dagli uomini della Guardia di Finanza di Piedimonte Matese (Caserta). Il provvedimento restrittivo è stato emesso dal gip del Tribunale di Benevento, su richiesta della locale Procura della Repubblica retta da Aldo Policastro, al termine di una complessa attività investigativa. Le attività di indagine, intraprese inizialmente dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) e poi trasmesse per competenza a Benevento, si sono basate sulle intercettazioni che hanno consentito di acquisire gravi indizi in ordine all’intercessione del sindaco con i componenti delle commissioni di gara, allo stato non individuati, al fine di consentire l’aggiudicazione a società riconducibili allo stesso imprenditore dei più importanti lavori pubblici da svolgersi nel territorio comunale, con l’ausilio del tecnico di fiducia per la predisposizione della documentazione amministrativa. In particolare, l’attività di agevolazione dell’imprenditore iniziava con la individuazione dei lavori da aggiudicare prima ancora della formale pubblicazione del bando di gara, proseguendo con la turbativa della gara ed il continuo confrontarsi tra loro anche per i dettagli più trascurabili, al fine di eliminare i concorrenti.
L’accordo criminoso si legge in una nota del procuratore della Repubblica di Benevento, Aldo Policastro – contemplava la corresponsione al sindaco e al tecnico di fiducia di un corrispettivo, per una somma non inferiore a 90mila euro, il ‘prezzo corruttivo. per favorire l’imprenditore nell’aggiudicazione di gare, nonostante le società allo stesso riconducibili fossero prive dei necessari requisiti professionali di partecipazione alla gara con la corresponsione anche a commissari di gara, non ancora identificati, di una somma compresa tra i quattro e i cinquemila euro ciascuno.
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