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SAN SALVATORE TELESINO Le sue condizioni sono apparse subito molto gravi, ai sanitari che lo hanno soccorso, a chi ora lo sta seguendo in ospedale. Ed ora lotta tra la vita e la morte un diciannovenne di San Salvatore Telesino, in provincia di Benevento, che si è sparato con una pistola, legalmente detenuta dal padre, dopo essere stato rimproverato dai genitori per essere rientrato tardi a casa. Ma veniamo ai fatti, come è stato possibile ricostruirli dall’Ansa, e come scrive Mimmo Ragozzino: il giovane – secondo una prima ricostruzione – dopo un sabato sera trascorso nella vicina Telese Terme, è rientrato a casa all’alba. Ad aspettarlo c’erano i genitori, preoccupati per l’orario. E’ nata probabilmente una discussione, come accade in tante famiglie.
Poi, il giovane è salito nella sua cameretta e, impossessatosi della pistola del padre, un imprenditore conosciuto in zona, ha compiuto il gesto puntandosi l’arma al capo ed sparando un colpo. Una scena assurda e imprevedibile; in un attimo la disperazione è piombata nell’abitazione del ragazzo. Immediatamente soccorso dai sanitari del 118, il giovane è stato portato prima nell’ospedale «San Pio» di Benevento dove i medici, per la gravità delle condizioni, hanno deciso di trasferirlo in eliambulanza nel reparto di Rianimazione dell’Ospedale del Mare di Napoli, dove tutt’ora lotta per sopravvivere. Sono intervenuti subito anche i carabinieri della Compagnia di Cerreto Sannita che hanno sequestrato l’arma ed hanno effettuato i primi rilievi per ricostruire quanto accaduto. Sconvolti i genitori ed il fratello del ragazzo. «In cosa abbiamo sbagliato?» continuano a chiedersi affranti nel dolore, non riescono a capacitarsi del gesto del loro figlio che lo scorso 4 ottobre aveva festeggiato i suoi 19 anni.
La notizia, che si è diffusa rapidamente, ha scosso tutti, conoscenti e non, tanti genitori e ragazzi del centro sannita di poco meno di quattromila anime. «E’ una vera tragedia. – commenta il sindaco di San Salvatore Telesino, Fabio Romano – La mia comunità e quella di Telese si stringono intorno al dolore dei familiari, persone per bene e stimate. Non ci sono parole. E’ veramente difficile oggi fare il mestiere dei genitori». Una considerazione confermata da Raffaele Felaco, direttore di psicologinews.it e past president dell’Ordine degli psicologi della Campania, il quale commentando la vicenda, dice che “quello che ci raccontano gli insegnanti è che più andiamo avanti e più il fenomeno della fragilità emotiva si diffonde, diventa ampio ed è stato aggravato con lo stress della pandemia. E’ un processo che viene da lontano: soprattutto come generazione di genitori e di educatori italiani abbiamo confuso la protezione dei giovani con la iperprotezione ».
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