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SAN MANGO- Ci sono i primi indagati in uno dei fascicoli aperti dalla Procura della Repubblica di Benevento sulla gestione di cliniche e Rsa durante l’emergenza Covid. Si tratta della Clinica Villa Margherita e fa riferimento alla denuncia dei familiari del settantenne insegnante di San Mango sul Calore Gerardo Ficca, che attraverso il proprio legale Augusto Guerriero avevano presentato un esposto all’ ufficio giudiziario guidato da Aldo Policastro, in particolare il pool guidato dallo stesso magistrato e dai pm Francesco Sansobrino e Maria Colucci. Ficca era stato ricoverato il 10 marzo alla Clinica beneventano dopo cinque giorni di degenza a casa reduce da un’amputazione avvenuta in un a clinica avellinese. La famiglia ha sempre respinto la teoria per cui il docente in pensione potesse essere il cosidetto “paziente zero” nella clinica beneventana. Ricostruendo quello che era avvenuto in particolare dal 19 marzo, quando Ficca si era sentito male, fino al 4 aprile quando era deceduto al Rummo di Benevento. Dopo le notizie diffuse nella giornata di ieri e’ stato lo stesso Procuratore Policastro a chiarire in una nota i nuovi sviluppi delle indagini sulla clinica dove si sono registrati undici decessi. Si tratta di una serie di decreti di perquisizione e sequestro firmati dai magistrati del pool ed eseguiti dai militari della Compagnia dei Carabinieri di Benevento e del NAS di Salerno, che hanno eseguito, su disposizione della Procura di Benevento e nell’ambito di un procedimento allo stato iscritto per i reati di calunnia, epidemia colposa, lesioni gravi e gravissime e omicidio colposo plurimo nei confronti di 4 persone fisiche e di una società, una perquisizione locale presso la struttura sanitaria Villa Margherita , sequestrando alcuni pc portatili e fissi. Nella stessa giornata sono stati sequestrati, sempre per fini probatori, dispositivi elettronici portatili e pc portatili di personale dipendente della struttura, anche non indagato”. E’ stato lo stesso Procuratore Policastro a spiegare che “l’indagine, finalizzata a fare piena luce sulle cause della diffusione del virus covid-19 all’interno della struttura Villa Margherita, è in corso da oltre un mese, durante il quale -pur con le notevoli difficoltà dovute all’emergenza sanitaria –è stata acquisita una notevole mole di documenti e informazioni e sono state ascoltate numerose persone. Per la compiuta ricostruzione della vicenda è stato altresì nominato un Collegio di consulenti tecnici, composto da due Professori Ordinari di Igiene e un medico legale, che ha partecipato anche al sopralluogo presso la struttura”. Come dall’inizio dell’emergenza e dalle prime attivita’ di indagine lo stesso capo del pool che si occupa delle indagini sul Covid ha chiarito che si procede con la massima attenzione e cautela: “E’ doveroso precisare che allo stato si tratta di iscrizione nel registro notizie di reato e dello svolgimento di indagini preliminari volte ad accertare o, se del caso, ad escludere la responsabilità penale degli indagati, senza tralasciare nessuna ipotesi e senza approssimative conclusioni. La delicatezza e la complessità delle indagini non ci sfugge ma le svolgiamo con la massima serenità nel rispetto sia delle vittime e dei loro familiari che degli operatori sanitari”.
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