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L’U.S. Avellino, in merito ai provvedimenti adottati nei confronti di otto tifosi e agli ulteriori provvedimenti al vaglio del Casms (chiusura settore ospiti in occasione di Cittadella-Avellino e della curva sud per la partita Avellino-Vicenza), ribadisce la ferma condanna in merito all’episodio di violenza registratosi sabato scorso prima di Avellino-Verona.
Al tempo stesso, questa società esprime forte rammarico per i contorni che sta assumendo una vicenda che rischia di penalizzare l’intera tifoseria biancoverde la cui immagine finisce per emergere in maniera del tutto distorta, rispetto al gesto compiuto da un singolo individuo.
Un episodio che, seppure isolato, lede l’immagine di una città e di una tifoseria che si è sempre distinta per il suo comportamento generoso, civile e corretto, in ogni occasione. Come del resto è emerso con i due recenti derby casalinghi, contro Benevento e Salernitana, eventi particolarmente sentiti per la nota rivalità tra le opposte tifoserie, rivelatisi momenti di sport e correttezza.
Il recente deprecabile episodio, come subito rimarcato da questa società, è lontano dalla filosofia di assoluta sportività che questo club e i sostenitori dell’Avellino hanno sempre dimostrato: promuovere i valori più autentici dello sport, dal rispetto dell’avversario al rifiuto più totale di qualsiasi forma di violenza.
Il legame tra sostenitori e squadra è reciproco, con un consolidato patto di vicendevole sostegno, con una tifoseria capace di incitare la squadra sempre e dovunque ed una realtà sportiva che corrisponde alle aspettative attraverso i risultati, alimentando la passione della nostra gente.
Pertanto non può e non deve passare un’immagine distorta della stragrande tifoseria biancoverde rispetto al gesto deprecabile ma isolato, ampiamente condannato da tutti.
Infine, giunga da parte di questa società un accorato appello alle Istituzioni affinché si consideri il sempre meritevole comportamento dei sostenitori dell’Avellino con l’obiettivo di non penalizzare un’intera tifoseria, isolando i singoli autori dell’episodio.
Ciò al fine di evitare disparità di valutazione: ci si domanda quali dovrebbero essere allora i provvedimenti da adottare nei confronti della tifoseria veronese che, per l’intera partita di sabato scorso, anziché sostenere la propria squadra, ha intonato cori offensivi e di pessimo gusto, facendo riferimento al disastro del terremoto in Irpinia del 1980, una ferita aperta per le nostre popolazioni. Un atteggiamento che non ha sollevato le coscienze delle istituzioni e anche dei dirigenti della squadra ospite i quali non hanno sentito il dovere di scusarsi per cori e parole che fanno male quanto un atto di violenza.
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