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Il ministro della cultura Dario Franceschini, dopo il via libera dei tecnici, ha postato sui social la notizia delle riaperture delle sale per il 27 marzo, giornata mondiale del Teatro. Dal Cts però sono stati cauti: si dovrà farà il punto sulla situazione epidemiologica due settimane prima e quindi decidere se è possibile procedere. Le misure di prevenzione includono misurazione della temperatura e mascherina obbligatorie e divieto di vendita e di consumazione nella strutture.
Ed ad Avellino? A parte la zona arancione, i problemi sono altri, di carattere amministrativo.
Il teatro Gesualdo è stato gestito dal Teatro pubblico campano fino alla fine dello scorso anno quando la convezione non è stata più rinnovata a causa del Covid.
A dicembre il Tpc ha riconsegnato anche le chiavi dopo aver prelevato un po’ di materiale di scena sua proprietà. Sembrava quasi un addio. Questo si vedrà nei prossimi giorni se il Tpc rinnoverà o meno l’offerta. Si tratta comunque di una soluzione temporanea. Nelle intenzioni dell’amministrazione comunale il teatro dovrebbe essere affidato ad una maxi fondazione come annunciato dal sindaco Gianluca Festa. Il progetto è ambizioso. il modello è la fondazione di partecipazione studiata per la Casa della Cultura Cinematografica intitolata alla memoria di Camillo Marino e Giacomo d’Onofrio approvata come modello di gestione dal Consiglio Comunale il 12 giugno 2017. Ora ci saranno anche il Teatro Carlo Gesualdo, a Villa Amendola e all’Eliseo. Dovrebbe questo il sistema cultura per Avellino.
Al lavoro c’è il notaio Pellegrino D’Amore che ha preparato “Lo Statuto della Fondazione”.
Nei giorni scorsi il notaio ha avuto anche un confronto con il sindaco Festa: in pratica c’è bisogno di riformulare alcune clausole che riguardano la gestione dell’ex cinema Eliseo. Obiettivo è farlo funzionare in sinergia con il teatro, anche dal punto di vista economico. Per quanto riguarda invece la struttura di Corso Europa ci sono ancora degli interventi da fare. Al lavoro la ditta avellinese “Luca Criscitiello & Co. S.r.l”, affidatari di un intervento da circa 37mila euro. (Si tratta di effettuare un risanamento delle murature peritrali interne, il rifacimento degli intonaci compromessi dalle infiltrazioni. La struttura verrà poi riverniciata). Piccole cose.
E allora anche l’Eliseo sarà pronto. Probabilmente, la fondazione non esisterà ancora e il Gesualdo resterà vuoto, in balia del Teatro pubblico Campano che valuterà secondo le sue aspettative economiche che in tempi di Covid sicuramente non saranno entusiasmanti. Insomma con la cultura non si mangia e Avellino puà aspettare.
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