X
<
>

Share
1 minuto per la lettura

MONTEMILETTO – Occhi neri, capelli lunghi sciolti al vento, a combattere per una libertà che, in fondo, è anche la nostra per ricordarci che ogni periodo storico ha le sue battaglie ma che lo spirito e la determinazione delle donne non conosce contesti storici. Eccole, le brigantesse moderne, sono le donne di Kobane. La donna, si sa, è stata spesso protagonista della musica, pensiamo agli amori e alle battaglie quotidiane cantati da Ivan Graziani e come non citare la Anna di Francia di Lolli, personificazione della libertà. Se è vero che c’è ancora la necessità di ribadire la forza e il coraggio delle donne, allora capiamo bene anche quella necessità che ha accompagnato Massimo Vietri, fondatore de La Lumanera, nella scrittura di un brano forte e doveroso come Donna di Kobane. È proprio domani che uscirà il videoclip del brano reso possibile grazie alla collaborazione con l’Uiki Onlus, ufficio d’informazione del Kurdistan in Italia, con immagini del regista Veysi Altay montate con la giusta delicatezza e passione da Rossella Orsi. Un cuore fatto di proiettili e fiori, quello delle donne curde, per difendersi e per mostrare, nonostante tutto, la forza e la dolcezza che vi convivono. Massimo ha sottolineato il grande rispetto del narratore che rappresenta la società occidentale per queste donne che combattono per scelta e per dovere anche contro una parte di sé, quella educata alla passività. Un invito alla condivisione, con uno strumento ben più “alto” di un social, di un videoclip che saprà emozionarvi e farvi riflettere.

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE