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27, 28 e 29 dicembre: l’Ariano Folkfestival torna in versione invernale. Il Festival– quest’anno con il tema “Mexitage” – si arricchisce con un’appendice post natalizia che farà felici i tanti appassionati di uno degli eventi clou dell’estate irpina. L’edizione invernale 2016 è promossa dal Comune di Ariano Irpino ed è co-finanziata da POC Campania 2014-2020 – Linea strategica 2.4 “Rigenerazione urbana, politiche per il turismo e cultura”. L’Ariano Folkfestival è un progetto etno-culturale che nasce nel 1996 e che in pochi anni ha acquisito i tratti di un vero e proprio festival dedicato alla world music. In meno di dieci anni è riuscito ad ospitare i maggiori esponenti della world, folk e gypsy music di tutto il mondo diventando, tra gli eventi dedicati a questi generi musicali, un punto di riferimento nei paesi dell’Europa e del Mediterraneo.
L’Ariano Folk Festival Mexitage “Winter” si aprirà il 27 dicembre, alle ore 22, sul folkstage di Piano della Croce, con New York Ska Jazz Ensemble, gruppo di musicisti dalle potenzialità uniche, multiculturali, di ampie vedute, con una musica che spazia dallo ska al reggae, dalla dance hall al rocksteady, musicisti a tutto tondo che da anni si dedicano all’esplorazione di suoni e musiche dalle estrazioni più disparate coinvolgendo il proprio pubblico con i grandi pezzi classici del jazz, riveduti alla luce della lezione bluebeat, così come brani originali dal sapore tutto tropicale. Nati a New York, come side project dei The Toasters dai quali ereditano il frontman e sassofonista Fred “Rocksteady” Reiter, sono una di quelle instancabili formazioni che non perdono occasione di tornare on the road, e proporsi ogni volta come tra i migliori artisti in circolazione, capaci di spettacoli live dall’intrattenimento unico. Sul palco saliranno poi i Rumba de Bodas, band bolognese attiva dal 2010, gruppo a metà strada fra latin, swing e i ritmi in levare dello ska. I Rumba cominciano la loro strada musicale suonando come spalla a Modena City Ramblers, Punkreas, Ministri, Skatalites, Vinicio Capossela e collaborando con Chico, vocalist di Roy Paci e Aretuska e Francesco Moneti dei Modena City Rambers nella registrazione delle loro prime tracce in studio. Infine A-Tweed, DJ and music selector (soul/funk/afrobeat/hiphop/rare grooves/tropical funk).
Mercoledì 28 dicembre si comincia con i Veeblefetzer, che porteranno sul palco ingenti quantità di reggae, rock’n’roll, manouche e murder ballads, con un approccio musicale sporco, impulsivo, primordiale e allo stesso tempo ricercato, in una formazione composta da voce e chitarra, tromba, susafono e batteria. Quindi Io te e Puccia, 5 musicisti salentini: Manu Pagliara e Mike Minerva, rispettivamente chitarrista e bassista degli Aretuska e dei Bundamove, Gabriele Blandini trombettista dei Bundamove e dei Coolsteppers, Gianmarco Serra batterista dei Coolsteppers e dei Papa Chango ed Edo Zimba tamburellista degli Zimbaria. Marco Perrone in arte Puccia, cantante e fisarmonicista degli Après La Classe, band attiva sul territorio nazionale dal 1996. Infine Coqò DJ, selecter nata nel Sud Italia che ha cominciato il suo percorso artistico anni fa a Firenze nel progetto Ladies Collage, una coppia di vinyl lovers dal gusto retro, innamorate di vecchi dischi e di abiti retro. Il suo djset è dinamico, con cha cha cha, cumbia, groove mediterraneo, l’elettronica, il reggae, polverose canzonette italiane anni ’50 e ‘60 e l’hip hop: tutto viene sapientemente frullato nel mixer di Dj Coqò e filtrato attraverso la sua sensibilità.
Giovedì 29 dicembre sul palco Daniele Sepe e Capitan Capitone: Capitan Capitone e i Fratelli della Costa è un collettivo, o meglio una ciurma, che raccoglie le migliori lame di Napoli contemporanea. Insieme hanno già dato vita ad un epico concerto in piazza Dante a Napoli a sostegno della cassa di resistenza operaia dei cassintegrati Fiat, coinvolgendo migliaia di persone in un concerto che è la fotografia di quello che accade oggi musicalmente in città. Mostrano le diverse anime musicali di una città ricca e prosperosa di note come Napoli: il rock, la canzone d’autore, il jazz, il funk, il punk, il reggae, il rap e di tutto di più. Il collettivo ha un assetto variabile, e si da all’arrembaggio a seconda del galeone da assaltare. Il repertorio spazia dalle canzoni composte nell’album che lo rappresenta, “Capitan Capitone e i Fratelli della Costa”, i brani che riassumono l’attività svolta individualmente nella musica e cover di canzoni che ci stanno a cuore, come Zappa o i Clash. A seguire Riserva Moac, gran numero di concerti in Italia e in Europa, un notevole carnet di riconoscimenti ed alla costante presenza in molte compilation italiane ed estere. Infine Nomad Set, dalla lunga esperienza dell’Ariano Folkfestival.
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