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AVELLINO – “Aspettiamo solo un cenno formale per devolvere il cachet in beneficenza”. Arriva pronta la risposta dell’associazione Irpinia Mood alle parole pronunciate da Morgan sul concerto tenuto ieri ad Avellino. In un post pubblicato su Facebook e poi nel corso dell’esibizione l’artista aveva parlato di una scenografia offensiva in cui era umiliante esibirsi a tre giorni dallo sfratto”trovo umiliante vedere un grande artista buttato in mezzo a una strada che suona per 5000 euro con cui a stento riuscirei a pagare le spese di viaggio…mi pagano come  un principiante con una scenografia di cattivo gusto”. Quindi la richiesta “devolvere  il compenso ai senzatetto”, una richiesta ribadita più volte nel corso del concerto. Uno spettacolo in cui Morgan si conferma mattatore, suonando i suoi successi, reinterpretando alla sua maniera pezzi che hanno segnato la storia della musica, da John Lennon a Elton John fino a Umberto Bindi, “emarginato a causa della sua omosessualità. Vado a ritirare un premio intitolato a lui. Chissà perchè lo danno proprio a me. Forse leggono il futuro”, dialogando con il pubblico con le sue battute estemporanee “Come può essere giusto togliere la casa a qualcuno? Togliendomi la casa è come se mi toglieste la mia musica e ve ne privaste anche voi.”. Quindi l’appello “Ho bisogno che mi sosteniate in questo momento”.  
La risposta dell’Associazione
Immediata la risposta dell’associazione “Da giovani – scrivono dall’associazione – abbiamo amato l’artista estroverso e di rottura che sei stato. Abbiamo amato il tuo periodo sperimentale. Abbiamo accolto con scetticismo alcuni exploit televisivi. Emotivamente ti abbiamo “perdonato” tutto (lasciacelo passare), per amore dell’artista non del personaggio. Per amore anche di un disco di spessore artistico notevole come: “Canzoni dell’appartamento”. Titolo che si è poi rivelato tristemente premonitore visti gli episodi degli ultimi mesi. Non possiamo neanche immaginare quanto possa essere violento perdere contemporaneamente la propria casa e il proprio luogo di lavoro e quanto possa essere sconfortante e dannoso per la propria vita e degli affetti più cari. Ma in questo caso l’empatia va ad infrangersi sul muro che hai eretto con le parole di ieri sera”.  Quindi la precisazione “ogni singolo punto nel contratto concordato e formalizzato con il tuo management è stato rispettato. Dalle schede tecniche al cachet al pianoforte di 47mila euro, era tutto sottoscritto. Non serve raccontarti che Irpinia Mood nasce all’anagrafe come Irpinia STREEAT Mood, con l’intenzione di valorizzare le eccellenze irpine, da quelle culinarie a quelle musicali protagoniste di tutto il programma della manifestazione, e l’idea di “strada”, di festa regalata in mezzo alle persone, la porteremo avanti per sempre con ferma convinzione”. Nella nota si chiarisce come “Non ci stoamp “giustificando” per qualcosa che amiamo: la nostra terra. Il luogo in cui hai suonato, di fronte a migliaia di spettatori, in fondo ti è piaciuto, lo dimostrano le due ore di esibizione. Avellino, in momenti storici diversi dal nostro, ha ospitato cantautori e artisti di livello mostruoso, indimenticabili. L’aspirazione è far rivivere alla Città esperienze speciali di unione e condivisione nel segno della tipica generosità che contraddistingue tutto il popolo irpino. Popolo fiero, aperto ma diffidente nei confronti di chi si pone “ra coppa”, ossia al di sopra con un’aria snob e di sufficienza. Per tutto questo e per tanto altro abbiamo una proposta per te: hai detto a più riprese che rifiuti i cinquemila euro di cachet, somma comunque considerevole, e che chi aveva il compito di bonificarli a tuo favore avrebbe avuto il dovere di devolverli in beneficenza per i senza tetto”. Gli organizzatori sottolineano come “la transazione pattuita, come tutto il resto, è vincolata ad un contratto a cui non si può venire meno se non in maniera formale e concordata. È per questo che chiediamo a te e al tuo management di autorizzarci nella pratica e formalmente a fare quello che ci hai chiesto. Se la tua proposta è seria come noi crediamo che sia, promettiamo di attuarla immediatamente e di rendere pubbliche tutte le transazioni che andranno in beneficenza a sostegno delle criticità del nostro territorio, in particolare: – 3000 euro alla Casa della Fraternità mons. Antonio Forte gestita dalla Fondazione Opus Solidarietis pax Onlus della Caritas di Avellino  – 1500 euro distribuiti equamente tra Aipa (che gestisce il canile di Atripalda), il Rifugio di Camilla e In ricordo di Lacuna, associazioni che fanno i salti mortali per occuparsi di randagi e di cani abbandonati, senza casa, triste fenomeno che porta violenza nelle strade estive- i restanti cinquecento euro saranno devoluti direttamente al Comune di Avellino per contribuire alla realizzazione di una piccola area giochi per bambini in luoghi di periferia, perché è attraverso la bellezza e le cose semplici che si inizia a cambiare il proprio contesto. Da tutto questo trambusto, oltre che un meraviglioso momento di musica partecipato e distaccato da parole scritte sui social, può nascere qualcosa di importante con influenze immediate nella vita delle persone meno fortunate. Aspettiamo solo un cenno formale che faccia seguito alle parole, intanto rilanciamo: ad Avellino, quando c’è un fraintendimento dovuto a questioni di rispetto, si usa dire “prima di parlare sciacquit’a vocca” (prima di parlare sciacquati la bocca) e, una volta chiariti, si va a bancone a dividersi qualcosa da bere. Fatti tutti i passaggi, in questo caso sarebbe bello puntare direttamente al momento conviviale. L’Irpinia è terra ospitale e benefica, nei paesi si vive con lentezza e concretezza, le tradizioni si mischiano meravigliosamente con le modernità, i paesaggi e il territorio regalano mille sorprese diverse, il cibo è condivisione e espressione di qualità, che sia la casa di una nonna o un ristorante rinomato. Vienici a trovare più spesso, sarebbe bello confrontarsi in modo sano, abbiamo tante cose da imparare e tante da far conoscere al mondo intero, siamo convinti che dai contrasti gestiti bene possa nascere progresso e innovazione, e che a volte una bella litigata renda i nemici amici e gli ospiti fratelli”

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