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Gli avellinesi sono abitudinari e rispettano le tradizioni, si sa.
Ancor di più i residenti della Provincia che approfittano del Ferragosto per affollare le strade cittadine dopo essersi “ubriacati” della miriade di eventi offerti dai rispettivi comuni.
Se questa sera Corso Vittorio Emanuele ha dato oggettivamente l’idea di essere “tutto esaurito”, il merito è solo della tradizione, per l’appunto.
Nulla contro Alex Britti e le canzoni che degnamente ha offerto al pubblico accorso in strada. (GUARDA LA FOTOGALLERY). Anzi all’artista romano va dato il merito di aver riscaldato un Ferragosto che altrimenti rischiava di tracollare senza appello.
Ma dei fasti delle feste di un tempo, questo Ferragosto, ad Avellino non vi è stata traccia.
Le luminarie, i fuochi, gli eventi. E’ vero che il Comune, per quel che ne vogliano dire gli amministratori, si trova a far quadrare i conti e l’approvazione del consuntivo (con tanto di errori) nell’ultima assise non fa dormire sogni tranquilli a nessuno.
Ma è altrettanto vero che questi fattori non possono andare sempre contro i cittadini. Contro la comunità.
Proprio il fiume di gente accorso in città nel segno di una tradizione che non va tradita, non meritava questo trattamento.
Non meritava un cartellone a singhiozzi che per gli amministratori non è stato degno nemmeno di una conferenza stampa di presentazione, come pure ogni anno avveniva.
E mentre la provincia, come ogni estate, da Montefredane a Taurasi fino alla neofita Monteforte, fa sentire tutti orgogliosi di essere irpini, quest’anno gli avellinesi si sono sentiti mortificati.
Senza che nessuno si offenda. Tant’è.
In fondo Avellino e i suoi amministratori hanno comunque una fortuna. Gli avellinesi sono così tanto innamorati della propria città che, proprio come ha cantato Britti dal palco del Corso cittadino, questa sera “C’era la luna, c’erano le stelle, c’era una nuova emozione sulla pelle, c’era la notte, c’erano i fiori anche al buio si vedevano i colori”.
I colori che la nostra città non vede da anni.
Con l’auguro per la nostra Avellino quei colori che l’hanno sempre resa tanto bella in tutti i suoi difetti e le sue ombre, possano tornare a splendere presto.
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