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Un momento di grande commozione e un tributo ad un grande giornalista a cinque anni dalla sua scomparsa. Avellino celebra Biagio Agnes, dedicandogli una piazza, lo spazio  pubblico che si trova tra  Corso Vittorio Emanuele e Via Verdi, contiguo al palazzo denominato Agnes-Rapace con la seguente dicitura: Piazzetta Biagio Agnes – Giornalista.

 A ricordare il giornalista nato a Serino, prima di scoprire la targa che porterà il suo nome, si è svolta una cerimonia a Palazzo di città. Presente il sindaco Paolo Foti, il Presidente della Provincia Domenico Gambacorta, il Presidente del Consiglio regionale Rosetta D’Amelio, il Presidente Ciriaco De Mita, il senatore Nicola Mancino e tantissimi altri, tra politici e giornalisti che hanno vissuto anni intensi insieme all’indimenticato collega.

Naturlamente era presente anche la signora Agnes, Rosela, e la figlia Simona. 

Entusiaste sì del tributo che la città ha voluto rendere al loro congiunto ma, come dice Rosela con un pizzico di commozione, “quella targa non farà altro che ricordarmi che mio marito non c’è più”.

Particolarmente intenso anche il ricordo del Presidente De Mita, con un’attenta ricostruzione della vita politica di allora e di quella di oggi. “Affinchè la città non muoia”, quello l’appello dell’ex capo di governo, “è necessario riscoprire quei valori della politica”.

 Mente illuminata e straordinaria Biagio Agnes ha iniziato la sua carriera di giornalista giovanissimo, all’età di 20 anni, e  una volta trasferitosi a Roma ha sempre lavorato in prima linea testimoniando una grande passione per la sua professione. Allo stesso tempo ha contribuito alla rivoluzione che ha investito il settore delle comunicazioni e ha  fatto sorgere a Roma le sede Rai di Saxa Rubra. A lui si deve anche l’ideazione del telegiornale delle 13.30 con i giornalisti in video in qualità di conduttori.

Un riconoscimento che l’Amministrazione comunale ha fatto suo, su sollecitazione dell’Associazione “Arte e Arte”, che ha deciso di intitolare.

Biagio Agnes rimane un punto di riferimento nel giornalismo televisivo e della carta stampata. A lui si deve, tra l’altro, la fondazione della scuola  di giornalismo presso l’Università degli Studi di Salerno nel 2006. Un vanto per il territorio irpino e un esempio per tante generazioni.

 

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