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Si terrà Venerdì Santo 14 Aprile 2017 alle ore 20.00 in Piazza Municipio a Cesinali (AV) la Rappresentazione Storico – Culturale “Crocifissione – 60° edizione”, Cesinali (Av). Sessantesimo Anniversario.
L’evento storico è stato organizzato dal Gruppo artistico-culturale spontaneo CFV della Pro Loco di Cesinali, con il patrocinio della Provincia di Avellino, del Comune di Cesinali, dell’l’Unione delle Pro Loco Italiane (Comitato Campania e Comitato Avellino).
L’evento quest’anno celebra il 60° anniversario e, risulta essere tra i più apprezzati e conosciuti nel suo genere e verrà portato in scena a Cesinali nella serata del prossimo 14 Aprile, a cura della locale Pro Loco e del Gruppo d’Arte Drammatica e Sperimentale “Carmine Fernando Venezia ”.
A Cesinali, a distanza di sei anni dalla scomparsa del compianto drammaturgo ed attore Carmine Fernando Venezia è molto forte l’emozione popolare verso questa manifestazione.
L’opera, scritta dal compianto e grandissimo Maestro, Professore Carmine Fernando Venezia, mette in scena degli ultimi istanti drammatici della vita di nostro Signore e quest’anno raggiunge un traguardo davvero importante, che riempie di orgoglio tutto il paese e la Provincia.
Infatti, quella che si realizzerà il prossimo 14 aprile, sarà la 60° edizione della manifestazione. Infatti l’evento vide la luce nell’aprile del 1957, quando il Maestro Venezia realizzò uno spettacolo, che all’epoca fu decisamente pionieristico e lungimirante, per le strade e le campagne di Aiello del Sabato. La Crocifissione risulta essere infatti, tra le rappresentazioni di questo ambito, tra gli eventi più longevi della nostra Provincia.
Centinaia sono gli attori e le comparse che ogni anno danno vita a questo incredibile spettacolo; la Fede si fonde con l’arte, la storia e la tradizione dando vita ad uno spettacolo unico.
Ogni anno l’evento registra la presenza di migliaia di spettatori che vengono coinvolti fisicamente ed emotivamente dallo spettacolo a cui assistono.
Il 29 marzo 1980, in un servizio per il “Mattino Illustrato”, Franco Scandone così scriveva della manifestazione: “…Lo scenario è preso in prestito da un prodigio della natura. Il resto appartiene alla suggestione notturna, che evoca ombre incredibili su queste colline sparse dell’Irpinia, e che finanche nel nome del Calvario associa fantasmi sacri e profani del passato. Per una notte, quella del Venerdì Santo, la Giudea è appena fuori Avellino. E questa turba di fiaccole erranti rischiara le scene viventi della Passione, che con un lampo di fantasia Carmine Fernando Venezia ha trasferito qui nella sua terra, in mezzo alla sua gente, nel linguaggio biblico dei poveri…Ecco allora che dal fondo della notte, di questa lunga notte di passione in Irpinia, costellata dalla fede dei fuochi, una chiazza di voci bianche squarcia il silenzio nel rantolo umano del Miserere. Ed è il sipario impenetrabile su un’angoscia senza fine…”.
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