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AVELLINO – Dall’attesa per i concorsoni per l’immissione in ruolo dei docenti all’emergenza legata alla diminuzione della popolazione scolastica. Sono alcune delle questioni irrisolte con cui si apre l’anno scolastico: “Un punto di partenza – spiega Erika Picariello della Cgil scuola Avellino – per valutare la qualità della risposta governativa ai bisogni della scuola è certamente la Legge di bilancio recentemente approvata. Senza voler richiamare le ragioni delle dimissioni del Ministro Fioramonti è sotto gli occhi di tutti da un lato, quanto il provvedimento sia deludente e disorganico. Nessuna delle grandi criticità è stata affrontata se pensiamo al fatto che l’incremento degli organici dei docenti della scuola è insufficiente e che, come accade da troppi anni oramai, il personale ATA è stato di fatto dimenticato. Dall’altro che risorse stanziate per il rinnovo contrattuale del comparto sono ancora lontane dagli impegni assunti da questo e dal precedente governo rispetto ad incrementi salariali significativi allo scopo ridurre il divario rispetto al comparto pubblico nel suo insieme ma anche alla media dei paesi europei”.
Picariello richiama il verbale di conciliazione sottoscritto il 20 dicembre scorso “con cui il MIUR ha preso degli impegni precisi che andranno mantenuti, a partire dagli incontri da avviare entro il mese di gennaio sul rinnovo del CCNL, individuando le risorse e aprendo un confronto sul rapporto tra legge e contrattazione (in un’ottica di prevalenza dello strumento contrattuale) per proseguire entro metà gennaio, con l’avvio di specifici tavoli sui singoli settori del comparto. Accanto a ciò più che un semplice auspicio, una doverosa sollecitazione, che si proceda celermente con il concorso straordinario ed ordinario: dal decreto che ha normato il reclutamento tramite il FIT dell’era Renzi (Formazione Iniziale e Tirocinio) ad oggi si sono succeduti quattro ministri, quasi tre anni ed altrettante variazioni normative: non soltanto i docenti precari ed i laureati attendono da troppo la possibilità di accedere al ruolo ma anche gli studenti hanno diritto a poter avere docenti che non si diversifichino ogni anno”.
A parlare di molteplici questioni che la neoministra Lucia Azzolina sarà chiamata ad affrontare anche Salvatore Bonavita della Cisl scuola Avellino: “Era stato promesso dal governo Conte ai docenti un aumento stipendiale pari ad un numero a tre cifre ma dell’aumento promesso non c’è traccia. A ciò si affianca la questione del concorso straordinario per i docenti con tre anni di servizio e del concorso ordinario per i giovani neo laureati. Un nodo irrisolto è anche quello legato al concorso per direttori dei servizi amministrativi. I vincitori non riusciranno a coprire i posti necessari, di qui la necessità di trovare una soluzione alternativa con un bando di concorso riservato a chi abbia accumulato un certo numero di incarichi. Si tratta in qualche caso anche di segretari che hanno svolto questa funzione senza avere la laurea ma non si può prescindere dall’esperienza che hanno accumulato”. Una vertenza che si affianca a quella degli “ex lavoratori socialmente utili che attendono ancora una sistemazione, pur non avendo in molti casi i requisiti necessari. Anche loro non possono essere abbandonati dal Ministero. Senza dimenticare il problema del decremento scolastico, in particolare in alcuni comuni altirpini. Quest’anno abbiamo perso 1700 alunni. Il piano di dimensionamento realizzato si è rivelato ancora una volta problematico con la delicata questione dell’agrario negato al Comune di Pago, dopo che era stato sottoscritto un protocollo d’intesa tra Ufficio Scolastico, Provincia e Comune e dopo che la Provincia aveva stanziato soldi per rilanciare quello che era un edificio confiscato alla Camorra. Purtroppo nel piano di dimensionamento continuano a contare ragioni di clientele e si continuano a non tutelare i territori”.
E’, quindi, il segretario provinciale della Uil scuola Antonio D’Oria a spiegare come “bisogna dare atto all’ex ministro Fioramonti di essere stato coerente con quanto aveva annunciato, nel momento in cui non fossero stati realizzati investimenti seri sulla scuola. La neoministra Azzolina era sottosegretaria, quindi conosce molto bene le problematiche che vive il mondo della scuola. Si tratta, innanzitutto, di garantire quell’aumento contrattuale che era stato promesso, come riconoscimento del lavoro svolto e al tempo stesso investimenti che consentano un adeguamento delle strutture scolastiche del Sud. Altro nodo è quello legato al concorso straordinario, per il quale il bando dovrebbe essere pubblicato a giorni, riservato ai docenti con tre anni di servizio, che potrebbe coinvolgere oltre cento insegnanti della provincia. Un concorso che si affiancherà a quello ordinario, atteso anch’esso nel corso dell’anno, capace di alimentare non poche aspettative. Si tratta, inoltre, di risolvere la questione della illegittimità sollevata nei confronti del concorso per dirigente, dopo la risposta del Tar del Lazio sarà decisivo l’esito del Consiglio di Stato. Se sarà confermata l’illegittimità sarà un’altra bella gatta da pelare per il ministro”. Anche D’oria lancia l’allarme sulla crisi demografica che vive l’Irpinia, “Una crisi che si affianca agli errori che caratterizzano spesso i processi di dimensionamento scolastico come quello commesso in relazione all’agrario negato al Comune di Pago. Sappiamo bene come si carica di un significato forte la scelta di far sorgere una scuola in uno spazio confiscato alla camorra. E’ chiaro che sono stati commessi errori da ambo le parti, da Provincia e Regione. Una soluzione potrebbe essere quella di spalmare l’istituto tra i Comuni di Pago e Domicella, come proposto dal sindaco di Pago”.

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