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Un evento internazionale ancora una volta a I Senzatempo, arrivano il 22 gennaio di domenica alle ore 19.00 : Omar Sosa e Gustavo Ovalles

Omar Sosa, che non ha certo bisogno di molte presentazioni è artista di fam internazionale di origini cubane. Pianista, percussionista e compositore ha la capacità di creare un legame preciso tra la filosofia sonora tipica delle  radici africane  e quelle della sua terra di origine.

Il suo linguaggio musicale, costruito spesso sulla poliritmia, attinge alla ritualità e spiritualità degli Gnawa marocchini e dai culti sincretici del Centro e Sudamerica, di derivazione Yoruba. I suoi viaggi attraverso i continenti e gli spazi materiali alla ricerca di culture e sonorità diverse,  gli consentono di comprendere ben presto che tutti sono accomunati da un elemento preciso “essere uomini su questa terra”. Insomma una vera rarità di questi tempi, tempi cupi in cui l’uomo ha smarrito il proprio cammino. La musica di Omar è la sintesi di diversi modi di sentire, con l’obiettivo forse di rendere più consapevoli gli individui della propria appartenenza e del proprio essere terreni. In qualunque parte tu possa recarti, Mongolia, Brasile, Polonia, incontrerai un preciso senso comune, che è quello che l’artista vuole sottolineare, lasciare emergere.

Non vuole dimostrare nulla Sosa, semplicemente intende  mettere in risalto quello che sente e vede; la base della sua esperienza musicale ed artistica  è la ricerca dell’essenza dell’esistenza, si tratta del motivo per cui siamo tutti qui su questo spazio comune chiamato Terra. Sosa è sempre più libero nella sua musica, aldilà ormai di qualsiasi giudizio critico e tecnico.

 Omar Sosa esemplifica perfettamente lo spirito di Duke Ellington come creatore di una musica che trascende le categorie, testimoniata anche dai circa 20 album come leader: è un musicista planetario che meglio rientra nella world music, nella sua classificazione più ampia. La sua curiosità, uno spirito musicale generoso, una dedizione al gruppo come elemento fondamentale della creazione, e un’apertura a sonorità nuove e combinazioni insolite animano tutto ciò che Omar fa. La sua ricerca di libertà musicale trascende l’ortodossia e personifica la determinazione di Monk, nel non voler suonare mai la stessa cosa due volte. Sosa realizza un linguaggio jazz globale stilisticamente unico, che celebra la diversità delle anime della musica delle Americhe e oltre. Eppure Omar coltiva sempre un’intima connessione con le sue radici afro-cubane. Per l’artista “L’Africa e la Diaspora rappresentano una fonte musicale senza uguali”. Attraverso il jazz che è forse il genere più rappresentativo della Diaspora, ha cercato di mettere insieme i Caraibi, l’America Latina e l’Africa in un espressione di libertà, una celebrazione della Diaspora che sopravvive ancora oggi. Accompagnato dal percussionista Gustavo Ovalles, straordinario musicista che si forma musicalmente tra Cuba e Venezuela e con cui collabora sin dal lontano 1999.

Gustavo Ovalles,  riesce a farci scoprire sonorità molto diverse da quelle a cui siamo abituati. L’ispirazione viene da lontano si immerge in radici culturali antiche che divengono moderne al contatto con le mani dell’artista.

Non è possibile scrivere ciò che suscita un duo di questo livello, anche perché nessuno spettacolo è uguale all’altro.

Tutto mutevole come mutevole sono le mani, ed i sentimenti che essere riescono a trasmettere al pubblico.

Anche questo evento nasce grazie al supporto di straordinari Mecenati: Nodi di Benessere, Mielepiù,  Ford Blucenter Avellino, Generali Agenzia Avellino Italia e Nova Rigenerazione. Ed alla sensibilità della Lino Sorrentini Comunicazione.

Il 22 gennaio 2017 presso l’Hotel de la Ville ore 19.00, minuto più minuto meno, in fondo il jazz non ha mai un “ tempo” preciso.

Per informazioni: info.senzatempolibero.it

 

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