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Sono un filo d’erba e non ho paura di essere calpestato, perché l’erba calpestata diventa sentiero”. Con le parole della poetessa bulgara Blaga Dimitrova, Roberto Saviano ha spronato i giovani a creare un sentiero di rinnovamento a Napoli e ha chiuso il suo incontro con i napoletani nel Nuovo Teatro Sanità, dove ha presentato il suo nuovo romanzo “La paranza dei bambini” (Feltrinelli).

Saviano, davanti circa cento che sono riusciti a entrare in sala (all’esterno c’era un maxischermo) ha raccontato la “ferocia totale” dei ragazzi protagonisti delle paranze dei bambini, bande di delinquenti minorenni diventati boss a colpi di pistola e ora personaggi del suo romanzo nel quale, ha detto, “ho messo tutta la bestialità e l’umanità possibile”.

“Quando mi dicono che racconto solo la Napoli della criminalità – ha detto – penso che io scrivo perché trionfi la bellezza, per questo racconto l’ombra che non esiste senza la luce. Dire che bisogna smettere di raccontarne il volto oscuro ha il sapore dell’omertà”.

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