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Una doppia mostra retrospettiva. Un viaggio tra mosaici, fotografia e istallazioni per raccontare una feconda e prismatica produzione ultra quarantennale di un artista irpino conosciuto e apprezzato in tutto il mondo.
Torna ad Avellino Felice Nittolo, noto ed apprezzato artista irpino, nato a Capriglia nel 1950, ma ravennate di adozione, che dal 1 ottobre 2016 al 28 febbraio 2017 esporrà le sue opere in mosaico, che lo hanno reso celebre in Italia e nel resto del mondo, in due location d’eccezione della città di Avellino, il Museo Civico di Villa Amendola e il Conservatorio di Musica «Domenico Cimarosa».
Le due mostre che saranno inaugurate entrambe il 1 ottobre, rispettivamente alle 11:30 e alle 17, sono parte di un progetto di più ampio respiro, dal significativo titolo di «Ritorno», un progetto nato dall’esigenza di un artista Irpino doc, quale è Felice Nittolo, che, pur operando in diverse parti del mondo, non ha mai dimenticato la sua terra d’origine.
A Villa Amendola, Nittolo, interviene mettendo in relazione alcune sue opere con la collezione permanente del museo, facendo in questo modo interagire la storia collettiva della città di Avellino con la storia singola dell’artista, che a metà degli anni ’60 del secolo scorso, proprio dal capoluogo irpino, presso l’Istituto Statale d’Arte «Paolo Anania de Luca» muoveva i suoi primi passi nel mondo dell’arte.
Al Conservatorio “Domenico Cimarosa”, invece, Nittolo espone alcune fotografie di grandi e piccole dimensioni, scatti istantanei dell’artista che raccontano la terra d’Irpinia, che il Maestro Nittolo ha ulteriormente impreziosito con suoi interventi manuali, minimali, che rendono quelle immagini opere d’arte, uniche ed irripetibili.
L’inaugurazione presso il Conservatorio «Domenico Cimarosa», che si terrà alle ore 17, invece, vedrà gli interventi del presidente dell’Istituto di Alta formazione musicale Luca Cipriano e del direttore de Il Mattino di Avellino Generoso Picone.
«Con la mostra di Felice Nittolo speriamo di poter ulteriormente rafforzare il ruolo culturale e il prestigioso del nostro storico Conservatorio – sottolinea il presidente Luca Cipriano – L’obiettivo è quello di aprire il “Cimarosa” ad ogni forma d’arte e di spettacolo affinché consolidi il ruolo di Casa della Musica ad Avellino e allo stesso tempo possa diventare sempre più anche la casa delle arti nel capoluogo. Con Nittolo inauguriamo quindi un nuovo progetto che porterà al Conservatorio in futuro anche altri artisti».
Il progetto «Ritorno», curato proprio da Generoso Picone e Paolo Sacchini, intende proporre per la prima volta – in maniera così ampia nella terra natale dell’artista – una retrospettiva dell’opera di Nittolo. Una panoramica approfondita che rende ragione sia dello sviluppo cronologico ormai quarantennale, sia della sua articolazione in percorsi differenziati e per certi versi paralleli, che nonostante talune apparenti discordanze sono in realtà dimostrazione – in ultima analisi – di una rara coerenza di ispirazione e di ricerca.
BIOGRAFIA
Felice Nittolo nasce a Capriglia Irpina nel 1950. Dopo la prima formazione all’Istituto d’arte di Avellino e all’Accademia di Belle Arti di Napoli, nel 1968 si trasferisce a Ravenna «per amore del mosaico». Nel 1984, in occasione del II Convegno Internazionale dell’AIMC si impone all’attenzione internazionale con il manifesto l’A-ritmismo, attraverso il quale si fa promotore di un deciso rinnovamento del mosaico tradizionalmente inteso. A partire dal 1989 il crescente apprezzamento internazionale della sua opera gli consente di esporre assiduamente in Italia e all’estero presso sedi estremamente prestigiose. Nel 1992 presenta il manifesto della Nuova Tradizione al III Convegno Internazionale dell’AIMC (San Pietroburgo) ed è presente a Genova alla mostra che commemora il cinquecentenario della scoperta dell’America. Nel 1996 allestisce la mostra Always mosaic nella sede di Casa Italia ad Atlanta in occasione della XXVI Olimpiade, e nel 1997 – mentre realizza ed espone a Ravenna e ad Udine lavori musivi che incontrano l’ambito del design, si dedica anche alla scenografia. Allestisce le mostre Byzantium Faventia Venetiae (presso la Urban Glass Contemporary School of Design di New York), Avellana (nella Chiesa del Carmine di Avellino) e Murarie (nella Galleria d’Arte Moderna della Repubblica di San Marino). Nel 2000 realizza l’installazione Abellinum nelle catacombe della Chiesa paleocristiana di Prata di Principato Ultra (Avellino), ed espone più volte in Inghilterra (Exeter, Chichester, Sheffield) e negli Stati Uniti (San Diego, Seattle, Olimpia). Nel 2001 rende nuovamente omaggio alla propria terra con la mostra Centoportemorte, allestita presso la Chiesa del Carmine di Avellino e dedicata alla tragedia del terremoto dell’Irpinia, mentre negli anni seguenti – pur continuando ad esporre in varie sedi italiane – allestisce diverse importanti personali all’estero, tra cui la mostra Il suono del silenzio ospitata dai Musei d’Arte di Kawagoe e Saitama, in Giappone (2003) e la rassegna Incantamenti allestita presso la Galleria del Museo Internazionale di Tuzla, in Bosnia Erzegovina (2004). Negli anni successivi, sperimenta ulteriormente le possibilità del vetro e della ceramica e realizza anche alcune video-performance, affianca all’attività creativa un profondo lavoro di riscoperta del lavoro dei massimi protagonisti della scuola musiva ravennate del Novecento, organizzando e curando nel corso degli anni una lunga serie di esposizioni monografiche retrospettive, a cui si alternano esposizioni di artisti viventi (spesso “nuovi talenti” del mosaico). In particolare, nel 2007, in occasione del lancio mondiale della nuova Fiat 500, realizza l’opera Ravenna 2007. L’anno seguente – durante il quale sue opere vengono acquisite nelle nuove collezioni musive del Museo d’Arte di Ravenna – allestisce la suggestiva installazione Acqua e mosaico nella cripta dell’antica Basilica di San Francesco a Ravenna; nel 2013 espone sull’Isola del Garda nell’ambito di Meccaniche della Meraviglia, e nel 2014 è invitato ad allestire la mostra Porziuncola a Chartes. Del 2015 è l’installazione nella Basilica di San Giovanni Evangelista a Ravenna. Per molti anni docente di arte del mosaico presso l’Istituto d’Arte “Nervi-Severini” di Ravenna, ha altresì insegnato presso l’Accademia di Belle Arti della stessa città ed è stato inoltre docente presso la Pilchuck School di Seattle (Usa). Vive e lavora a Ravenna.
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