3 minuti per la lettura
La linea ferroviaria Avellino Rocchetta riapre, almeno per scopi turistici.
Il protocollo siglato oggi a Roma al MiBACT da Dario Franceschini, Ministro dei Beni e Attività Culturali e del Turismo, Vincenzo De Luca, Presidente della Regione Campania, Maurizio Gentile, AD e Direttore Generale di Rete Ferroviaria Italiana, e Mauro Moretti, Presidente di Fondazione Fs Italiane, dà inizio al percorso comune tra tutti i soggetti coinvolti per dare nuova opportunità alla linea chiusa al traffico ferroviario 2010.
Presente anche il Presidente del Consiglio regionale della Campania, l’irpina Rosetta D’Amelio.
I primi viaggi in treno storico sono previsti da lunedì 22 agosto in concomitanza con lo Sponz Fest.
L’idea progettuale è stata redatta dalla Fondazione Fs Italiane con il supporto di RFI, il Gestore della rete ferroviaria nazionale, che curerà gli interventi di riqualificazione (linee fabbricati), per garantire l’esercizio ferroviario a fini turistici. La Regione Campania si impegna a reperire i fondi necessari, d’intesa con il MiBACT.
La Fondazione FS Italiane mette in campo tutto il proprio know-how nella gestione delle linee ferroviarie turistiche e nell’organizzazione dei viaggi di treni storici. Sarà infatti allestito un treno con carrozze degli anni ’30 e un ex bagagliaio/postale riadattato per il trasporto bici e per la degustazione di prodotti tipici.
Le manifestazioni di tipo culturale e le diverse iniziative collaterali andranno a beneficio soprattutto delle comunità ed economie del territorio, configurandosi come nuova forma di turismo sostenibile, funzionale allo sviluppo locale.
La Avellino–Rocchetta Sant’Antonio è un patrimonio infrastrutturale di rilievo storico e paesaggistico delle aree interne dell’Irpinia. La ferrovia è stata costruita a partire dal 1889 e inaugurata, anche grazie all’impegno di Francesco De Sanctis, Ministro della Pubblica Istruzione del Regno d’Italia, nel 1895. Il tracciato lungo 120 km attraversa Campania, Basilicata e Puglia, intercettando le valli del Sabato, del Calore e dell’Ofanto e superando dislivelli dai 217 metri s.l.m. di Rocchetta ai 672 metri s.l.m. di Nusco. Lungo il percorso si incontrano 31 stazioni, 58 tra viadotti e ponti metallici e 19 gallerie, manufatti di pregevole fattura e perizia architettonica e ingegneristica.
Nel 2014 Fondazione FS Italiane, avviando il progetto Binari senza tempo, ha dato una seconda giovinezza a circa 240 km di linee ormai prive di servizi di trasporto pubblico locale. Ferrovie individuate come un vero e proprio museo dinamico e che attraversa spettacolari paesaggi tra natura e arte della provincia italiana. Tra queste la Ferrovia del Lago, da Palazzolo sull’Oglio a Paratico/Sarnico sulle rive del Lago d’Iseo; la Ferrovia della Val d’Orcia, da Asciano a Monte Antico nell’incantevole paesaggio delle Crete Senesi; la Ferrovia del Parco, da Sulmona a Castel di Sangro, la seconda linea più alta d’Italia dopo il Brennero passando per Roccaraso e i boschi della Majella; la Ferrovia dei Templi, da Agrigento Bassa a Porto Empedocle, tra i Templi della Magna Grecia; e la Ferrovia della Valsesia, da Vignale a Varallo, attraverso una delle valli alpine più pittoresche d’Italia, ai piedi del Monte Rosa.
Nel 2015, secondo anno di attività dei treni storici sui Binari senza tempo, nelle sole cinque linee già riattivate sono stati organizzati 86 eventi con oltre 32mila turisti.
Questi gli impegni siglati nel Protocollo
• impegno di Fondazione FS Italiane, Ministero dei Beni e Attività Culturali e del Turismo (MiBACT), Regione Campania e Rete Ferroviaria Italiana restituisce un futuro alla ferrovia che attraversa il cuore dell’Irpinia con finalità culturali, turistiche e territoriali
• altro tassello del progetto Binari senza tempo di Fondazione FS Italiane che ha ridato una seconda giovinezza a circa 240 km di linee ormai prive di servizi di trasporto pubblico locale
• primi viaggi treno storico dal 22 agosto.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA